1° ottobre, “Giornata internazionale delle persone anziane” Il pensiero del Presidente del Consiglio regionale Micone
1 Ottobre 2018(PressMoliLaz.) Campobasso, 01 Ott. “Un antico proverbio africano ci rammenta che “il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada”. In un mondo in così rapido cambiamento, dove tutto diventa vecchio così velocemente, la “Giornata internazionale delle persone anziane” serve proprio a ricordarci che coloro i quali sembrano percorrere il proprio cammino con maggiore lentezza e qualche difficoltà arrivano prima di alcuni giovani alla meta perché diversamente dai secondi troppo presi dai tanti navigatori “GPS” della modernità, loro, conoscono la strada per intuito ed esperienza e non si perdono nelle complesse indicazioni dei “raccordi” della vita.”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Regionale Salvatore Micone in occasione della Giornata internazionale delle persone anziane, voluta dalle Nazioni Unite, nel 1990, per il 1° ottobre di ogni anno.
“L’intento dell’ONU, ma deve esserlo di ogni istituzione –ha continuato il Presidente-, è quello di ricordare il valore sociale degli anziani per la crescita collettiva di una comunità piccola o grande che sia. Ma tutto ciò non può e non deve essere una sola affermazione di un principio. Necessitano azioni, programmazioni, strategie per fa si che le persone anziane possano vivere il proprio cammino con dignità e con serenità, continuando in modo attivo a dare il loro prezioso contributo all’evoluzione sociale e culturale della collettività. Le istituzioni politiche, scientifiche, culturali, oltre che di comunicazione e interazione, debbono sentirsi responsabilizzate, ciascuna per le proprie competenze, a fornire servizi (sanitari, sociali, di trasporto, di sicurezza), ad attuare iniziative (di vicinanza e di coinvolgimento), a porre in essere reti di protezione e di intervento che vadano realmente in contro alle necessità delle persone anziane. E ciò ovunque esse risiedano, nel centro delle metropoli o nella campagna più sperduto del più piccole paesino dell’Appennino o delle Alpi, in qualunque modo vivano, da sole o in famiglia, quale che sia lo stato di salute, fisica e psichica, di cui godano. Il Molise è particolarmente impegnato su questo fronte. La nostra popolazione e fatta di un numero molto consistente di persone anziane. Esse rappresentano l’ossatura della nostra società, la testimonianza della nostra identità, l’evidenza delle nostre tradizioni e della nostra cultura. L’impegno che viene da questo giorno a quei giovani e meno giovani che camminano più veloci, è di procedere con fiducia insieme agli anziani per raggiungere la meta di una civiltà evoluta, equa, giusta e libera in cui tutti si siano protagonisti del domani e nessuno si senta, come dice Papa Francesco, “merce di scarto”. Un impegno non certo di soli principi ma di contenuti che rappresenta una delle sfide più ambiziose e importanti che il Molise, l’Italia e tutte le nazioni che vogliono dirsi civili debbono saper assumere e portare avanti”.