Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica nella Regione Molise.
30 Ottobre 2019(PressMolilaz) Campobasso, 30 ott. Il Prefetto di Campobasso Maria Guia Federico- alla quale il Ministro dell’Interno ha conferito, quale Prefetto del capoluogo di regione, i poteri di coordinamento nella materia dell’ordine e della sicurezza pubblica- ha convocato presso il Palazzo del Governo oggi, martedì 29 ottobre 2019, una riunione della Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza. Alla seduta del Consesso hanno partecipato il Prefetto di Isernia, il Procuratore Generale presso la Corte di Appello, il Procuratore Distrettuale Antimafia e i Vertici regionali e provinciali delle Forze di Polizia.
Nel corso dell’incontro i Prefetti di Campobasso ed Isernia hanno illustrato i dati statistici, relativi alle rispettive province, sull’andamento dei fenomeni criminosi al fine di delineare un quadro completo sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica nella Regione Molise.
Le risultanze di tale analisi confermano una situazione complessivamente soddisfacente, soprattutto grazie all’impegno continuativo e tenace delle Forze di Polizia territoriali e ai rapporti di leale e sinergica collaborazione con le altre istituzioni competenti.
L’indice di delittuosità per 100.000 abitanti mostra una costante decrescita sia in ambito regionale, sia con riferimento a ciascuna provincia, in linea con il dato nazionale.
Permangono preoccupanti la diffusione e il traffico di sostanze stupefacenti sia per l’abbassamento dell’età media degli assuntori e degli spacciatori, sia perché la Regione si conferma quale territorio di transito di rilevanti carichi di droga, attesa la vicinanza di territori in cui lo spaccio è fortemente diffuso.
I reati che destano maggiore allarme sociale (associazione per delinquere, violenze sessuali, lesioni dolose, danneggiamenti, furti, rapine, riciclaggio, truffe e frodi informatiche) mostrano, nei primi nove mesi del 2019, un trend in diminuzione, sia pure con oscillazioni variabili tra le due province, soprattutto per quel che concerne le rapine, le truffe, anche in danno di anziani e le frodi informatiche.
La regione appare ancora indenne da uno stabile radicamento della criminalità organizzata sebbene, a causa della sua collocazione geografica, costituisca da sempre un obiettivo “sensibile” prestandosi ad essere oggetto di incursioni da parte di consorterie criminali provenienti da aree contermini pesantemente inquinate dalla delinquenza organizzata.
In tale contesto rilevanza fondamentale assume l’azione di prevenzione svolta dalle Prefetture con l’adozione di interdittive antimafia, laddove venga rilevato un condizionamento dell’impresa da parte di sodalizi della criminalità organizzata. Tra il 2018 e il 2019 sono stati emessi sette provvedimenti ablatori da parte del Prefetto di Campobasso e due da parte di quello di Isernia.
Le valutazioni svolte, condivise dai vertici della Magistratura e delle Forze di polizia presenti, hanno costituito la base per orientare le politiche decisionali e le azioni da attuare nei prossimi mesi al fine di mantenere i livelli di sicurezza che hanno sin qui garantito buone condizioni di vivibilità del territorio.
Sono state quindi individuate le seguenti linee di indirizzo prioritarie:
– un pressante e attento monitoraggio del territorio finalizzato al contrasto dello spaccio di stupefacenti, fenomeno che può rappresentare anche un veicolo di inserimento della criminalità organizzata nel contesto regionale;
– interventi interistituzionali di prevenzione e sensibilizzazione, rivolti in particolare agli adolescenti , per veicolare una capillare informazione sui rischi derivanti dall’abuso di sostanze , anche di nuova produzione e diffusione;
-ulteriore intensificazione dell’attività infoinvestigativa per intercettare con tempestività eventuali tentativi di infiltrazioni mafiose nel sistema dell’economia legale;
-potenziamento dei dispositivi per il controllo coordinato del territorio mediante servizi e moduli operativi mirati alla repressione dei reati predatori, anche attraverso il potenziamento della rete di videosorveglianza;
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