Criticità settore trasporti locali, interviene il capogruppo del PD molisano Micaela Fanelli
12 Maggio 2020(PressMoliLaz) Campobasso, 12 mag. Una mossa che non appare risolutiva, ma disperata, che arriva nel momento più difficile per la mobilità molisana, pesantemente compromessa non solo dai suoi limiti storici, ma anche dall’emergenza Covid, quella del Presidente Toma che, nel riformulare le deleghe di Giunta, ha tenuto per sé quella “incandescente” ai Trasporti.
Lo ricordano nella loro nota di ieri le segreterie regionali delle OOSS Trasporti, che si dicono, “sconcertate dal “colpo di mano” che “resetta” tutto, con conseguente ed innegabile perdita di: tempo, risorse e pazienza delle parti e che ha portato alla incredibile separazione tra la delega delle Infrastrutture (ancora in capo all’Assessore Niro) e quella dei trasporti e della mobilità (in capo al Governatore)”. Noi non entriamo nei continui conflitti interni al centro destra che non trova pace, ma esprimiamo viva preoccupazione con una nota inviata stamane al capo della Giunta regionale.
Con la fine del lock down e la ripresa ordinaria delle attività scolastiche e lavorative che si avrà nei prossimi mesi, il settore ha, infatti, urgente necessità di essere ripensato fin dalle sue fondamenta e Toma, probabilmente, o immagina di essere lui “l’uomo della provvidenza su gomma e ferro” o forse vuole congelare la delega, promettendola ad un quinto Assessore o ad un Consigliere delegato.
Nel mentre il Presidente “gioca” a fare il dominus, continuando a non risolvere i problemi, arrivano altre denunce gravi, che esigono risposte immediate dalla Regione Molise. Anche su questo, particolarmente attenti i sindacati dei trasporti molisani, che si uniscono al coro dei cittadini sulle presunte inadempienze dei gestori locali che, in alcuni casi, non rispetterebbero appieno le normative per il contrasto e il contenimento del virus covid-19. Segnalazioni che parlano di situazioni di pericolo reale, che si sommano ai problemi strutturali del comparto trasporti, su cui abbiamo oggi sollecitato il vertice regionale ad intervenire per evitare che la fase II delle istituzioni regionali sia di stallo totale. Quattro profili principali: i guadagni delle ditte, i mancati guadagni dei lavoratori, le condizioni di sicurezza generali delle linee, il piano dei servizi minimi.
Il Consiglio regionale, con l’approvazione del maxiemendamento alla legge di stabilità, ha concesso il mantenimento del 70% del costo chilometrico alle imprese convenzionate, a fronte di una riduzione del 76% delle corse. Noi abbiamo votato contro l’intera manovra e sul punto abbiamo chiesto quanto meno la restituzione degli incassi degli abbonamenti di marzo agli utenti, disposizione che sembra entrerà nelle salvaguardie disposte dalle norme nazionali. Cosi come il riconoscimento fino al 100% alle ditte, qualora l’aiuto di stato sia autorizzato dall’UE. Torniamo a chiedere di restituire (o permutare) agli utenti i soldi degli abbonamenti di cui non hanno usufruito e aggiungiamo alcune altre valutazioni ulteriori.
Resta fermo il dubbio sul se i contratti possano essere revocati per eccessiva onerosità a norma dell’art. 1467 del codice civile. Mentre nessuna incertezza permane sulla possibilità di stabilire altri correttivi. Molti autisti, infatti, sono rimasti senza stipendio e non possono nemmeno ottenere giustizia con i decreti ingiuntivi, altri invece sono stati posti in cassa integrazione a carico dello Stato. E allora, è giusto continuare ad erogare corrispettivi pieni alle ditte di TPL o solo parzialmente decurtati, quando i costi del personale non sono più, per buona parte, sostenuti? Non andrebbe sottratta almeno questa somma? Per questo ho chiesto al Governatore di valutare l’opportunità di procedere a conguagli per interrompere questo atteggiamento di favore e fare in modo che le casse pubbliche non paghino due volte le somme dei lavoratori: con la CIG e con il versamento alle aziende, comprensivo dell’intero costo del personale, anche di quello in cassa integrazione. Che cosa può e vuole fare in merito Presidente? Penso molto.
Passando poi alle questioni sollevate dai sindacati e dagli utenti, cosa sta facendo la Regione per verificare il rispetto di tutte le norme per la sicurezza di autisti e viaggiatori? Rispondono al vero le denunce in ordine all’eccessivo numero di passeggeri trasportati, all’inosservanza della sospensione dell’attività di bigliettazione a bordo, alla mancata ottemperanza da parte delle imprese degli obblighi concernenti le operazioni periodiche di igienizzazione, sanificazione e disinfezione dei mezzi pubblici e delle infrastrutture?
Ma a Donato Toma ho chiesto delucidazioni anche in ordine ad altre prescrizioni cui sono obbligate dalla norma nazionale i concessionari, sollecitando controlli accurati. Se nei locali e nei mezzi di trasporto sono stati installati dispenser di disinfettanti per i passeggeri; se è previsto l’impiego di un doppio agente a bordo dei mezzi per controllare il rispetto delle misure di igiene (come l’utilizzo della mascherina protettiva) e distanziamento fisico ad ogni carico/ scarico viaggiatori; se viene effettuato il rilevamento della temperatura corporea a passeggeri ed operatori e le modalità di gestione in caso di febbre oltre i 37,5°C; in che modo si intenderà assicurare i servizi TPL rispetto alla crescente domanda di mobilità e con quali mezzi.
Infine, al vertice regionale ho posto la questione del piano dei servizi minimi, chiedendo informazioni sulle modalità di individuazione delle corse tagliate e di quelle erogate, suggerendo il necessario confronto con il territorio per armonizzare il servizio e per evitare che intere aree e/o Comuni siano completamente privi di collegamenti, riattivando la Conferenza di servizi appena possibile.
In merito, ovviamente, richiamiamo l’attenzione sulla necessità di avviare subito la fase della programmazione, in vista della ripresa a settembre di tutte le attività ordinarie, soprattutto su come sarà organizzato il trasporto degli studenti, che coinciderà con il picco massimo di viaggiatori trasportati, con le inevitabili ripercussioni sul sovraccarico delle linee, i costi di gestione e le esigenze di sicurezza.
Dunque, che la Regione e il Presidente Toma si attivino immediatamente per risolvere ogni problema, fugando ogni dubbio sul rispetto delle leggi e soprattutto che, almeno in questo caso, quando di mezzo c’è la salute di autisti e viaggiatori, intendano favorire le ragioni di questi ultimi invece di quelle delle aziende di trasporto convenzionato, alcune delle quali da troppo tempo godono di una ingiustificata condizione di privilegio, senza garantire, già prima dell’emergenza sanitaria, un servizio di trasporto adeguato e dignitoso.