Fanelli lancia un appello: “assenza di servizi di medicina specialistica all’ex ambulatorio di Riccia
22 Agosto 2020(PressMoliLaz) Riccia (CB), 22 ago 20 Proprio in un momento in cui la medicina territoriale di qualità deve necessariamente essere potenziata su tutto il territorio regionale, ci troviamo a constatare una regressione nei servizi di assistenza. Accade all’ex poliambulatorio e attuale Casa della Salute di Riccia – ovviamente definibile così solo sulla carta – dove i servizi di medicina specialistica sono praticamente assenti. Da anni, stimolati dagli operatori sanitari locali lasciati soli e dai cittadini dei paesi della zona – un bacino di oltre 25mila persone – denunciavamo l’abbandono. Da tempo il grido di allarme è rimasto inascoltato. Ma ora siamo oltre ogni limite!
Da ben sette mesi è ferma la radiologia, da due manca il cardiologo, mentre è totalmente bloccato lo screening oncologico. Ci dicono che dal primo settembre, forse, ci sarà di nuovo la possibilità di ‘fare i raggi’, ma con liste di attesa spaventose e senza alcuna certezza. Come si può definire servizio?
La colpa non è certo dei medici che qui operano comandati di tanto in tanto, è della totale assenza di programmazione. Di questo di Riccia, come di tanti altri presidi locali lasciati all’abbandono. E su questo chiediamo risposte!
Per le poche ore di medicina specialistica, già sottostimate rispetto all’ampiezza del bacino di riferimento, si è innescato un vero e proprio gap nel funzionamento che lascia il territorio privo di servizi specifici e l’Asrem che fa?
Il tutto accade poi in un momento storico in cui la pandemia avrebbe dovuto dare nuovo impulso al potenziamento e al rafforzamento della medicina territoriale e a una sempre maggiore riduzione dell’ospedalizzazione. E su questo la programmazione ordinaria e straordinaria dei Commissari, con il placet di Toma, che prevede?
Proprio ora, ci troviamo a constatare con estrema amarezza una preoccupante depotenziamento della medicina territoriale. A fronte di dichiarazioni di principio roboanti, sui territori si tagliano le specialistiche, il personale e anche i vertici amministrativi non sanno neanche che ‘faccia’ hanno i vecchi poliambulatori.
Urgono risposte precise e puntuali! Ecco perché presenteremo una specifica interrogazione in Consiglio regionale. Sindacati e amministratori si stanno facendo sentire, ma è l’ora di una reazione corale. Per questo porterò il tema in Consiglio regionale.
Non è questo il momento di depotenziare i servizi sul territorio, né di mettere a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini!