Guardia di Finanza: scovati “furbetti” del reddito di cittadinanza.
26 Settembre 2020(PressMoliLaz) Campobasso, 26 set 20 La Guardia di Finanza della Compagnia di Campobasso ha intensificato le attività afferenti alla verifica dei presupposti sottesi alla fruizione del cosiddetto “reddito di cittadinanza”, scoprendo diversi “furbetti”: scattate, conseguentemente, segnalazioni all’autorità giudiziaria e all’I.N.P.S., non ultimo al fine di far decadere dall’illecita riscossione del contributo pubblico in argomento.
La G. di F. pone in essere un attento e costante monitoraggio dei soggetti interessati a vario titolo dalle indagini, ma anche verso coloro che sono stati identificati nel corso delle ispezioni avviate o nell’ordinario controllo del territorio ai fini della repressione dei traffici illeciti o, ancora, nei pattugliamenti finalizzati a garantire la sicurezza.
Diversi “furbetti” sono stati scoperti, nel corso delle attività di servizio volte alla repressione di reati comuni e/o altre accertate irregolarità, grazie ai controlli eseguiti per il contrasto del lavoro irregolare o per l’avvio di ispezioni di frode fiscale, ecc. davvero singolare il caso di una completa falsità istruttoria, a danno della pubblica amministrazione, in sede di assegnazione del reddito di cittadinanza, finanche omettendo di indicare prossimi congiunti comunque percettori di reddito, con conseguente misura cautelare reale, da parte dell’autorita’ giudiziaria, del sequestro di tutti i proventi illecitamente percepiti, anni 2019 e 2020, per migliaia di euro nonché della stessa “carta postepay reddito di cittadinanza”.
Tale attività costituisce una delle mission istituzionali della guardia di finanza, in stretto coordinamento con l’autorita’ giudiziaria ed avvalendosi dei tipici poteri di polizia economico-finanziaria, affinché vengano scovati i “furbetti” e il sussidio pubblico in parola sia concesso a chi effettivamente ne ha bisogno e diritto, posto che l’indebito accesso a benefici assistenziali da parte di chi non ne avrebbe titolo aggrava l’iniquità sociale e genera un danno per la casse pubbliche.