Stabilizzazione forestali, il Consiglio regionale boccia la mozione: “Grave scelta dettate da motivazioni politiche
25 Marzo 2022(PressMoliLaz) Campobasso, 25 mar 22 Una tecnica comunicativa molto efficace prevede la creazione ad hoc di una vera e propria tempesta di notizie al fine di distogliere l’attenzione dell’uditorio dal problema principale di cui si sta discutendo. Un artificio retorico che l’attuale giunta regionale sembrerebbe conoscere molto bene e che ha messo in pratica anche nell’ultima seduta del Consiglio regionale, nella discussione per l’approvazione della mozione avente come oggetto “Stabilizzazione degli operai forestali stagionali della Regione Molise”. Ormai siamo abituati a sentir parlare di tutto senza, però, risolvere mai nulla. Così, in un confronto politico che attendevamo da anni, i nostri politici hanno puntato l’attenzione sui cinghiali, sui dirigenti regionali e pesino sulle amicizie, tali o presunte, con ministri e sottosegretari, mentre il nostro futuro occupazionale continua a rimanere incerto, ormai da oltre venti anni.
Il presidente Toma e la sua maggioranza hanno deciso di porre un veto al documento presentato dai consiglieri del Partito Democratico, motivando tale scelta con necessità di natura prettamente politica. Il voto contrario alla mozione, arrivato anche da consiglieri che nei mesi scorsi avevano riempito le pagine dei media locali con buoni propositi circa la stabilizzazione dei forestali, ha avuto come insufficiente motivazione la sola constatazione che il documento sia stato presentato dalle opposizione. Un atto molto grave perché si è scelto di voltare le spalle ai lavoratori per far valere la “ragion di Stato”, ritenendo più importante le diatribe in seno all’assise regionale piuttosto che promuovere un confronto costruttivo sul futuro dei precari. Se l’unico problema era di ordine politico sarebbe bastato che la maggioranza sottoscrivesse la proposta d’impegno, in modo da renderla bipartisan. Perché non è stato fatto?
“Il documento presentato in aula – fanno sapere dal Comitato degli Operai Forestali della Regione Molise – era largamente condivisibile in quanto non vincolante per il governo regionale ma piuttosto incentrato sulla necessità di trovare soluzioni efficaci per la stabilizzazione degli operai, anche alla luce delle nuove opportunità dettate dalla nuova programmazione dei fondi europei, PSR e PNRR su tutti. Inoltre, si chiedeva di portare le istanze degli stagionali all’attenzione della Conferenza delle Regioni, organismo che, così come accaduto in passato, ha dimostrato di poter sciogliere quei nodi che vincolano i lavoratori a una costante precarietà. Nell’immediato – fanno sapere dal Comitato – la mozione impegnava la giunta regionale ad ampliare il novero dei servizi di competenza degli operai stagionali e aumentare la quota regionale di compartecipazione sul fronte antincendio, raddoppiandola fino ad arrivare a un milione di euro. Richieste legittime che, però, sono state disattese da una classe politica che continua a fare melina, giocando sulla pelle di centinaia di famiglie molisane. Alla luce di quanto accaduto chiediamo al presidente Toma e all’assessore Cavaliere di tener fede a quanto promesso in una riunione tenutasi ormai qualche settimana fa e a cui non ha fatto seguito nessun altro incontro preannunciato alle organizzazioni sindacali. Al di là della stabilizzazione sono molteplici le questioni ancora sul tavolo, a partire dalle giornate di servizio antincendio (dalle attuali 65 alla proposta di arrivare a quota 90) e dal riconoscimento, anche per i forestali, della figura di DOS (Direttore Operazioni Spegnimento). Riguardo quest’ultimo aspetto occorre ricordare che per un cavillo burocratico gli operai stagionali regionali non possono essere inquadrati con questa qualifica nonostante la Regione Molise abbia già speso circa 150mila euro – soldi pubblici – per la formazione di alcuni operai necessaria per l’ottenimento di tale attestazione.
Siamo stanchi di essere trattati alla stregua di pedine in una scacchiera in cui la vittoria sembra essere rappresentata dalla sopravvivenza della stessa classe politica e non, certamente, dal miglioramento delle condizioni dei molisani. Ci troviamo costretti – concludono dal Comitato – a lanciare l’ennesimo grido d’aiuto anche perché, alla luce dell’evidente caro vita a cui stiamo assistendo, il futuro prossimo è ancora più incerto. Ma se la situazione non dovesse cambiare i prossimi saranno mesi difficili anche per tutti quei politici che non sono andati oltre a una propaganda sterile quanto inutile riguardo la nostra stabilizzazione. La tornata elettorale si avvicina inesorabilmente e in quell’occasione saremo finalmente pronti a far valere le nostre ragioni”.