Aumento biglietti dei bus, il Comitato Roma-Lido: “Il servizio è indecente, ma aumentano il prezzo”

13 Settembre 2024 0 Di

 

 

 

 

(PressMoliLaz) Roma, 13 Set 24 La richiesta di aumenti delle tariffe dei trasporti contenuta nella lettera del Sindaco, Gualtieri, inoltrata al Presidente della Regione, Rocca, è l’evidenza dell’inconsistenza gestionale di chi amministra questa città.

Da una parte si pontifica di mobilità sostenibile, dall’altra si fanno scelte che vanno proprio nella direzione opposta. Come l’aumento delle tariffe. Qual è la giustificazione per tale richiesta?

Facciamo alcune considerazioni.

1. Il rapporto fra qualità del servizio di trasporto e le tariffe in vigore già oggi è insostenibile. A fronte del servizio degradato erogato da Atac anche le tariffe attualmente in vigore sono decisamente eccessive. Atac è campione di disservizi: lunghi tempi di attesa dei mezzi, stazioni metro chiuse, scale mobili ferme, tram spariti, ecc…)

2. Il bilancio di Atac dopo quattro anni è tornato in attivo di 11 milioni di euro

3. Stanno arrivando molti soldi per gli investimenti necessari al potenziamento del servizio (PNRR, Giubileo, FSC).

Allora perché aumentare biglietti e abbonamenti settimanali? A che pro? Dove andrebbero i soldi aggiuntivi delle nuove tariffe? A rimpinguare i premi ai dirigenti che hanno riportato in attivo il bilancio?

Ma il Sindaco e il suo Assessore all’im-mobilità, Patané, hanno idea di quali sarebbero le conseguenze nefaste di un aumento ingiustificato dei biglietti? Forse no, tanto è vero che Patané continua con esternazioni a casaccio, affermando che è giusto perché le tariffe sono ferme da 20 anni. Falso. L’ultimo aumento (contestato dai Pendolari) risale al 2012 con la gestione Alemanno, (in)giustificato dall’apertura della Metro B1. Ma siamo abituati agli svarioni di Patané.

Il Sindaco e l’Assessore lo sanno che negli ultimi anni c’è stata una fuga dal trasporto pubblico in favore dell’auto privata? Dubitiamo. Dovrebbero leggersi il bilancio Atac 2023 approvato a giugno scorso. Lì sono riportati alcuni dati importanti, fra cui una riduzione della produzione dei km/mezzi fatturati del 7,8%, una riduzione dei biglietti venduti del 14% rispetto al 2019, una riduzione degli abbonamenti annuali dell’8,6% rispetto all’anno precedente. E’ abbastanza chiaro?

Peraltro i ricavi dalla bigliettazione Atac si attestano sui 214 milioni di euro, rispetto ai 970 milioni di incassi generali, cioè poco più del 20%.

E con gli aumenti previsti questi signori pensano di riportare la cittadinanza all’uso del mezzo pubblico? NO. Ci sarà un ulteriore abbandono del mezzo pubblico ed invece un aumento delle auto in circolazione, con il conseguente congestionamento del traffico, aumento degli incidenti, peggioramento della qualità dell’aria che respiriamo, aumento dello stress, ecc.).

Con i 4 euro di un biglietto A/R aumentato, ci si comprano 2,5 litri di benzina o 6 litri di GPL e ci si fanno diverse decine di km in auto. In mezzo al traffico, si, ma senza viaggiare in carri bestiame. Qualcuno di lorsignori si è fatto due calcoli?

Ma quando si è più attenti al bilancio che alla qualità del servizio, quello che interessa ai gestori aziendali è avere più utili da dividersi. Siccome è Atac che guida la politica dei trasporti cittadina e gli amministratori si fanno portare a spasso dall’Azienda, le conseguenze sono scontate.

Chi paga il prezzo di scelte sbagliatissime? I viaggiatori, cioè la cittadinanza.

Noi non ci stiamo! Non si può aumentare il prezzo di un servizio indecente. Prima è necessario portare il servizio a un livello dignitoso e solo dopo si può parlare di aumenti.

Noi ci opponiamo a questi aumenti ingiustificati e ingiustificabili.

E lo andremo a dire in maniera netta alla Regione, che dovrà decidere in merito. Come abbiamo già fatto in due occasioni ad aprile e a giugno 2023.

E se non basta mobiliteremo i pendolari ed andremo ad urlare sotto le finestre di lorsignori.

NO ALL’AUMENTO DELLE TARIFFE DEL TRASPORTO!

DICIAMO BASTA!