Ricorso dei 66 Comuni molisani per il riparto del fondo di solidarietà nazionale, prime risposte positive nel Decreto Fiscale del Governo. La promotrice Fanelli: “soddisfatti per i primi miglioramenti, ma nella legge di bilancio chiediamo di aumentare le risorse per la perequazione”.

29 Ottobre 2019 0 Di

(PressMoliLaz) Campobasso, 29 ott. L’art. 57 del decreto fiscale appena pubblicato in Gazzetta raccoglie alcune prime richieste dei Comuni molisani, avanzate col ricorso al Fondo di solidarietà comunale 2019. Ricorderete, infatti, che 66 comuni della XX Regione d’Italia avevano impugnato il riparto del Fondo poiché sottostimava i trasferimenti statali. Tanto era determinato da una norma della legge di stabilità dell’anno scorso (art. 1, comma 921 della legge 145/2018). Oggi, l’art. 57 del decreto fiscale del Governo inizia a porre qualche rimedio.

Come?

Intanto, per il futuro, il ricorso dei Comuni molisani continua ad essere pendente per il riparto disposto dalla legge di bilancio dell’anno scorso e in attesa di esito positivo, che speriamo possa arrivare a maggio prossimo, quando si discuterà definitivamente davanti al TAR del Lazio.

Poi, con una serie di previsioni che correggono il tiro per il futuro. Vediamo quali: 1) viene aumentata la perequazione del 5% a decorrere dal 2020 (andando al 50%, a fronte del 45% previsto per 18 e 19 e cosi per ogni anno, fino al 100% al 2030); 2) il target perequativo viene aumentato del 5% nel 2020 e ogni anno, fino al 100% al 2029; 3) in merito ai criteri di riparto, con il ricorso già avevamo ottenuto una correzione, in quanto erano stati adeguati i coefficienti dei fabbisogni standard di alcuni servizi, determinando di fatto un aumento di quanto dovuto ai Comuni.

Abbiamo fatto bene, quindi, a muovere le acque! E oggi, cogliamo i primi frutti della nostra azione!

Sulla legge di bilancio in corso di discussione bisogna tuttavia chiedere di prevedere maggiori risorse per la perequazione verticale, dallo Stato ai Comuni, e un aggiustamento di quella orizzontale, fra i Comuni, dando vita ad un più equo funzionamento del meccanismo.

Che significa in pratica? Che è stata parzialmente corretta la distorsione per la quale lo Stato dava zero euro ai Comuni dove la spesa storica per gli asili nido era stata di zero euro, mentre si continuavano ad erogare risorse per i comuni che avevano asili nido all’avanguardia. Difficile, al momento, quantizzare il vantaggio per i Comuni molisani, ma sicuramente di centinaia di migliaia di euro. Ogni comune dovrebbe calcolare il piccolo beneficio del miglioramento.