Rivelava segreti d’ufficio all’interno di un centro d’accoglienza. Scoperta la “talpa” L'episodio è accaduto in provincia di isernia
1 Maggio 2020(PressMoliLaz) Isernia, 01 mag. Personale della Squadra Mobile della Questura di Isernia e Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia hanno
eseguito un’ordinanza impositiva della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico
ufficio a carico di un sottoufficiale dell’Arma dei Carabinieri in servizio all’epoca dei fatti nella provincia Isernina.
L’ordinanza è stata adottata dal Gip presso il Tribunale di Isernia Dott. Antonio Sicuranza a seguito di richiesta del
Sost. Proc. della Repubblica di Isernia Dott. Alessandro Iannitti, condivisa dal Procuratore della Repubblica Dott. Carlo
Fucci.
Le indagini coordinate dal Procuratore Fucci, dirette dal Sost. Iannitti e condotte dalla Squadra Mobile, ha avuto
inizio nell’ambito di una più complessa attività accertativa avente per oggetto la gestione dell’accoglienza migranti in
questa provincia. Nel corso delle operazioni tecniche svolte da quest’ufficio, delegato per la esecuzione dalla Procura
della Repubblica di Isernia, emergevano profili di responsabilità a carico dell’indagato in ordine ai reati di rivelazione di
segreto d’ufficio e di favoreggiamento personale.
Infatti, in diverse occasioni il sottufficiale, avendo appreso per ragioni di ufficio informazioni riservate di natura
penale, non esitava a comunicarle ai diretti interessati – titolari di attività imprenditoriali locali, con cui intratteneva
rapporti di amicizia – al fine di agevolarli o farli sottrarre ad attività di accertamento da parte di altri organi di P.G.
Tali condotte erano poste in essere dall’indagato anche con l’intento di ottenere favori in qualsiasi ambito,
affermando così impropriamente la propria figura istituzionale nel territorio di competenza.
Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Isernia richiedeva ed otteneva dal Giudice per le
indagini preliminari l’emissione nei confronti del sottufficiale della misura interdittiva dai pubblici uffici per mesi due.
L’Arma dei Carabinieri aveva provveduto nei giorni scorsi a trasferire il sottufficiale in altro territorio non
affidandogli più una posizione di comando.