Emergenza Covid in Molise. Stato-Regione-Comuni uniti a tutela dei cittadini. Lo dichiara in una nota stampa l' Associazione G. Tedeschi
14 Maggio 2020(PressMoliLaz) Campobasso, 14 mag. Il Capo Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nell’allegata nota del 29 aprile 2020 ha sollecitato la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per gli Affari Regionali ed il Ministero della Salute a risolvere in modo specifico l’attribuzione di funzioni e poteri in capo al Commissario ad Acta nominato dal Governo Nazionale per la gestione del sistema sanitario del Molise.
La questione attiene al vigente quadro normativo che non prevede in caso di emergenza grave o pandemia la divisione delle competenze tra il Presidente della Regione, quale Organo di Protezione Civile ed il Commissario ad Acta, quale Organo preposto a pianificare gli interventi in materia sanitaria.
Questo impedimento ha causato in ripetute riunioni dell’Unità di Crisi una distonia che non ha agevolato la ricerca di utili soluzioni a tutela dei cittadini.
Ad oltre 3 mesi dalla Dichiarazione dello Stato di Emergenza del Capo del Governo, il Molise è ancora in una situazione di incertezza gestionale per la menzionata vacatio normativa sulle competenze del Commissario Ad Acta.
Il Piano Sanitario Regionale del Molise 2016-2018 venne approvato con legge nazionale nel 2017 e chiaramente non contempla alcun margine per la gestione di una pandemia. La proposta del nuovo Piano 2019-2021, predisposta dal Commissario ad Acta, giace da oltre un anno sui tavoli del Ministero dell’Economia e ad ogni modo non prevede nulla per l’emergenza Covid. Quindi l’Organo a cui compete la Programmazione è privo di strumenti, così come la Regione Molise, che ha nominato il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria – ASREM, ed ha compiti di Protezione Civile non può assumere alcuna scelta in materia sanitaria come recentemente confermato dal TAR Molise.
Tenuto conto che la situazione emergenziale si protrarrà per un ulteriore e non meglio precisato lasso temporale si rende necessario un atto chiarificatore del Governo così come chiesto dal Capo Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il 29-04.2020.
In assenza di tale definizione normativa si accentuerà la confusione amministrativa con conseguenze pericolose per la salute della popolazione.
Gli episodi giunti alla ribalta mediatica in queste ore connessi con l’impennata dei contagi su Campobasso conferma che per superare con efficacia le difficoltà serve unità d’intenti tra Stato-Regione e Comuni più che sterile contrapposizione.
I fatti accaduti il 30 aprile erano noti fin dalle prime ore a tutte le Autorità locali, regionali e statali, e per evitare il propagarsi del contagio sarebbe stato necessario sottoporre a tamponi con somma urgenza tutte le persone direttamente o indirettamente coinvolte per individuare i pazienti positivi ed isolarli. Purtroppo tale adempimento di competenza delle autorità sanitarie ancora non viene completato a distanza di 12 giorni. Ed è opportuno che ci si concentri sulla soluzione di questo problema anziché accentuare uno scontro istituzionale sulle competenza in materia di Ordine Pubblico.
La salvaguardia della salute dei cittadini passa per il rispetto delle disposizioni emanate dal Ministero della Salute, a partire dalla separazione tra Ospedale Covid e Ospedale No Covid tese a garantire cure e terapie anche per altre patologie in particolare per i pazienti cronici, dalla moltiplicazione dei tamponi in presenza di focolai allarmanti e di un aumento di test sierologici per una sorveglianza sanitaria costante ed efficace.
Il Molise non merita, dopo 12 anni di Commissari ad Acta nominati dallo Stato per la gestione della sanità, di pagare sia in termini di penalizzazioni connesse con i pesanti tagli apportati al servizio pubblico, sia per un’immagine conflittuale che contrappone Comune-Stato e Regione. Le precarie condizioni in cui versa la sanità molisana non sono addebitabili alla comunità Rom di Campobasso, e fermo restando che ogni Persona che viola una norma va perseguita nelle preposte sedi, è sgradevole assistere al tentativo di sviare l’attenzione dalla soluzione dell’emergenza COVID ad un chiacchiericcio scortese sui costumi di una comunità presente stabilmente in Molise da tempo immemore.