“Bosco sicuro”: controlli a tappeto nei cantieri aperti da imprese della provincia di Isernia Operazione effettuata dalla Guardia Forestale di Isernia

8 Novembre 2018 0 Di

(PressMoliLaz) Isernia, 08 nov.  Anche in provincia di Isernia, come in tutto il territorio nazionale, è stata portata a termine l’operazione “Bosco Sicuro” predisposta dal Comando Carabinieri per la tutela Forestale in Roma. Dal 29 ottobre al 4 novembre i Carabinieri Forestali delle Stazioni dislocate sul territorio provinciale hanno passato al setaccio tutti i cantieri aperti da imprese per utilizzare boschi di proprietà comunali e private. Si è trattato di una operazione di polizia forestale condotta su vasca scala e finalizzata a verificare che i tagli boschivi, che nella realtà locale consentono sostanzialmente di ricavare legna da ardere, fossero eseguiti nel rispetto della normativa di settore, non solo negli aspetti strettamente tecnico-selvicolturali, ma anche sotto il profilo del rispetto delle norme sulla sicurezza e la regolarità della mano d’opera. Alcuni controlli sono stati svolti anche con la collaborazione dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro. I risultati ottenuti sono più che soddisfacenti. In totale sono stati effettuati n. 24 controlli su una superficie forestale compressiva di 58 ettari (è bene ricordare che un ettaro è esteso quanto un campo di calcio). Sono state inflitte n. 19 sanzioni pecuniarie per un totale di quasi diecimila euro. Un impresario boschivo originario di Piedimonte Matese (CE) è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per un taglio abusivo che ha interessato un bosco di proprietà comunale. Come ha ricordato il Tenente Colonnello Gianluca Grossi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Isernia “I boschi, oltre ad essere beni paesaggistici in senso giuridico, sono ecosistemi che rappresentano una risorsa naturale rinnovabile ma al tempo stesso fragile. I Carabinieri Forestali vigilano affinché siano scongiurati tagli non regolari e quindi illegali, per prelievi eccessivi di alberi, abusivi o eseguiti maldestramente, che finiscono per comprometterne la loro capacità auto-rigenerativa. Si tratta, in buona sostanza, di una azione in difesa della biodiversità e della stabilità dei terreni, oggi quanto mai importante per il verificarsi sempre più frequentemente di eventi meteorologici estremi che possono generare fenomeni di erosione accelerata dei suoli, nonché frane e allagamenti che talvolta possono provocare danni al patrimonio e perdita di vite umane”.