A Frosolone gli Scout sanzionano gli automobilisti indisciplinati con “la Multa Morale” Un'iniziativa molto significativa, proposta dall'Assessore alla Cultura Giuseppe Prioletta, per contrastare il parcheggio selvaggio e favorire l'educazione stradale
24 Marzo 2019(PressMoliLaz.) Frosolone (Is) 24 Mar. Un’iniziativa molto significativa, proposta dall’Assessore alla Cultura Giuseppe Prioletta, per contrastare il parcheggio selvaggio e favorire l’educazione stradale
A Frosolone gli Scout sanzionano gli automobilisti indisciplinati con “la Multa Morale”
L’Amministrazione comunale di Frosolone, con propria delibera, ha concesso il patrocinio gratuito e il proprio sostegno all’iniziativa IO COME MI COMPORTO promossa dal Gruppo Scout di Frosolone 1 “Augusto Ruberto” .
Si tratta di un’iniziativa molto significativa, ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Giuseppe Prioletta, che si propone di contrastare il parcheggio selvaggio e favorire l’educazione stradale e il miglioramento del senso civico attraverso la sensibilizzazione rivolta in particolare a studenti, adolescenti e indisciplinati adulti”. L’iniziativa, che ha coinvolto circa una trentina di bambini, si è svolta in due giornate: sabato 16 marzo i lupetti e le coccinelle hanno partecipato a una lezione di educazione stradale tenuta dall’istruttore di guida Piero Colarusso dell’autoscuola Falese e oggi 23 marzo i bambini, guidati dai Capi scout Alessandra Ianiro e Tony Fraraccio, dalla Polizia Municipale e dai Carabinieri della stazione locale hanno svolto attività di controllo multando moralmente gli automobilisti trasgressori.
“La convivenza non può funzionare” ha sottolineato il Sindaco Giovanni Cardegna “se certi cittadini non comprendono il valore del rispetto delle regole in una comunità”
La “Multa Morale” vuole essere un dialogo sul rapporto tra cittadini e rispetto delle regole.
Parafrasando le parole di un ex magistrato di Mani Pulite, in un profondo saggio “Sulle Regole”, anche la Multa Morale puó servire a portare un granellino di sabbia sulla strada del cambiamento delle cattive abitudini. Diceva il magistrato “senza rispetto delle regole non potremmo vivere in società. Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole non si riuscirebbe ad immaginare forme migliori di convivenza”.