A Cassino la prima tappa dell’iniziativa ‘Ripartiamo da qui – Il futuro si costruisce nei territori’ l presidente Antonio Pompeo: ridare centralità agli amministratori. A cominciare dal sud
26 Luglio 2019(PressMoliLaz) Cassino (FR), 26 lug. Una grandissima partecipazione di pubblico, di amministratori ma anche di cittadini comuni, quella che ha caratterizzato la prima tappa dell’iniziativa promossa dal presidente della Provincia, Antonio Pompeo, e che si è tenuta ieri pomeriggio a Cassino, nella Sala Restagno del palazzo municipale. A fare gli onori di casa il sindaco di Cassino, Enzo Salera, che, insieme al presidente della Provincia, ha ricevuto il senatore Claudio Moscardelli, componente della Direzione Nazionale del Pd e il capogruppo dem in Senato, Andrea Marcucci. Presentando la prima tappa dell’iniziativa ‘Ripartiamo da qui – Il futuro si costruisce nei territori’, Pompeo ha voluto sottolineare due aspetti fondamentali che caratterizzano questi appuntamenti. “ Mi preme innanzitutto ringraziare il sindaco Salera, i senatori Marcucci e Moscardelli per la loro presenza e per l’interesse che hanno mostrato nei confronti dell’iniziativa, – ha commentato Antonio Pompeo – nonostante alcuni impegni istituzionali ne avessero reso necessario il rinvio e il successivo slittamento di una settimana. Ringrazio, inoltre, l’amico onorevole Lorenzo Guerini che, non potendo partecipare, ha mandato un lungo messaggio in cui esprime vicinanza, ribadisce una salda amicizia politica e istituzionale e l’importanza delle realtà locali e degli amministratori. Ed è doveroso sottolineare che la scelta di Cassino come prima tappa di questo percorso non sia da leggersi come ‘terra di conquista’: nessuno vuole mettere bandierine politiche sui territori della provincia né marchiare a fuoco un risultato elettorale che, certamente in controtendenza nell’ultima tornata amministrativa, ha visto una grande e bellissima affermazione del centrosinistra in Ciociaria. Il significato che, invece, assume l’iniziativa è racchiuso nel sottotitolo: ‘Il futuro si costruisce nei territori’. Questo perché, se l’esito delle urne elettorali è chiara e incontrovertibile testimonianza della concretezza e della buona azione degli amministratori locali, il Partito Democratico deve fare un passo in più: deve valorizzarne il ruolo ma, soprattutto, la delicata e difficile attività di interpreti delle esigenze e dei bisogni delle comunità che sono chiamati a governare”. Il secondo punto affrontato in sede di confronto dal presidente Pompeo è quello relativo al ruolo del Partito Democratico, “ che – ha detto – non può limitarsi ad essere quello di fare opposizione a Lega e Cinquestelle. Il partito deve incontrarsi e discutere di tematiche importanti, quali il lavoro, i rifiuti, l’occupazione, l’ambiente e la sanità: deve essere costruttivo e propositivo, deve potersi identificare in una proposta o progetto concreto. Ad oggi, nonostante io sia un uomo del Partito Democratico e sostenga l’azione del presidente Zingaretti, faccio difficoltà a riscontrare una vera proposta da parte del partito. I Cinquestelle, seppur sbagliata e senza futuro, hanno sposato la battaglia sul reddito di cittadinanza; la Lega, sbagliata anche questa, ha portato avanti la proposta della flat-tax. Il Pd invece? La forza per tornare al governo di questo Paese non può essere certo quella di salire sui barconi degli immigrati. Al di là di principi e valori di ciascuno di noi, sui quali le battaglie sono sacrosante, credo sia necessario essere propositivi e fattivi su un progetto vero, una proposta concreta, considerate anche le condizioni in cui versa il nostro Paese. L’alternativa è quella di restare nei banchi dell’opposizione e continuare a dire tutto quello che non va, a criticare chi ha in mano le redini dell’Italia”. Quindi non ha mancato di sottolineare come il Partito Democratico debba ripartire perché finora non lo ha fatto: “ Grazie ad Enzo Salera e alla sua squadra Cassino è la città simbolo da cui il Pd deve ripartire, facendo tesoro di un risultato elettorale entusiasmante e significativo. Dispiace, quindi, constatare che a volte sembra di essere in mezzo a un campo di calcio perché si parla solo di cartellini gialli, rossi, espulsioni e deferimenti alle commissioni. Quando il nostro segretario parla di inclusione e di allargamento del Partito Democratico non penso si possano mettere in discussione gli uomini e le donne che hanno contribuito alla sua crescita. Noi siamo nel Pd e ci resteremo: se dovessimo decidere diversamente, la decisione sarà soltanto nostra. L’aggregazione, invece, quella sì che deve essere la stella polare per tutti noi: sui progetti, sulle idee, sulle proposte, sulle risposte che gli amministratori del territorio chiedono quotidianamente. Parliamo di cose serie: di lavoro, di sanità, di occupazione, di rifiuti. È su questo che deve partire l’opera di ricostruzione del partito ed è su questo che voglio lavorare insieme a tutti voi”. A seguire l’intervento del sindaco di Cassino, Enzo Salera, che ha ripercorso l’esperienza della sua campagna elettorale a partire dalle primarie ma non risparmiando critiche anche a coloro che non lo hanno sostenuto. In apertura, però, ha voluto prendere le distanze da alcune strumentalizzazioni sorte intorno a questa iniziativa. “ È dalla base che bisogna ripartire, dagli amministratori, dal contatto con la gente che, se coinvolta, dimostra di saper scegliere. Il partito deve ritornare nelle piazze: se vogliamo continuare a pensare a scelte calate dall’alto, non andremo da nessuna parte”. Quindi è stata la volta del senatore Claudio Moscardelli e del capogruppo al Senato, Andrea Marcucci che, in un panorama nazionale, hanno evidenziato la necessità di superare la fase di opposizione in Parlamento e dimostrare, invece, di essere una proposta alternativa. Non hanno risparmiato, inoltre, critiche serrate al Governo gialloverde, “ fondato su un accordo spartitorio, – queste le parole di Marcucci – pericoloso per gli interessi del nostro Paese e della nostra comunità nazionale. Sempre più siamo consapevoli dell’esigenza di lavorare non tanto all’ipotesi di un accordo con gente che non ha i nostri valori, i nostri principi e non condivide i nostri programmi ma, piuttosto, che si debba rilanciare e rafforzare la vocazione del Pd, una forza che parla a tutto il Paese e all’interno della quale ognuno di noi, compresa la nostra area, possa dare un contributo di modernità e legame con i territori. Noi dobbiamo essere ambiziosi: non dobbiamo accontentarci di essere il secondo partito ma pensare di guidare nuovamente il Paese alle prossime elezioni. Per far questo abbiamo bisogno di un Pd che mantenga la vocazione maggioritaria, che abbia la capacità di allargare i consensi, di parlare a mondi diversi e di dare una prospettiva di rilancio che punti sui giovani, sulle scuole, sulle università, sulla ricerca, sul lavoro, sull’impresa, sugli investimenti pubblici. Non è facile – ha concluso il capogruppo Marcucci – ma siamo un gruppo di persone di esperienza convinte che la risposta sia ancora il Partito Democratico. Riteniamo si debba lavorare con impegno sui territori: una riunione come quella di oggi deve essere il punto di partenza per intraprendere questa strada e noi siamo a disposizione per continuare in questo percorso, creando consensi e dibattito ma, soprattutto, una cinghia di congiunzione tra la nostra comunità nazionale, il Pd e i luoghi che contano per lavorare insieme”.