PD a Termoli getta la spugna sull’ultimo consiglio comunale
26 Luglio 2019(PressMoliLaz) Termoli (CB), 26 lug. L’ultimo consiglio comunale ha sancito, se ce ne fosse bisogno, la piena confusione in cui versa questa nuova amministrazione. E siamo solo agli inizi. Ma veniamo ai fatti. In Consiglio si sono discussi l’approvazione del bilancio e, come ordine integrativo apparso all’ultimo momento e apparecchiato da un carattere d’urgenza inesistente, la discussione, priva di contenuti, sul referendum inerente il piano di riqualificazione del centro di Termoli. L’Assessore al bilancio nell’effettuare la propria relazione ha detto che il bilancio portato all’attenzione dell’assise consiliare per l’approvazione, redatto ed approvato in Giunta dalla amministrazione Sbrocca, era non veritiero dunque falso e fallimentare e ha aggiunto che la maggioranza era costretta ad approvarlo pena il doversene andare a casa. Probabilmente un peccato di inesperienza o più verosimilmente un contrasto politico all’interno della maggioranza che inizia chiaramente ad evidenziarsi. Ed infatti il buon Mottola o ha dimenticato o ha volutamente fatto finta di dimenticare che il redattore del bilancio approvato dalla Giunta Sbrocca era stato l’allora assessore del settore Enzo Ferrazzano che nella nuova amministrazione è vicesindaco e assessore ai lavori pubblici ossia collega dello stesso Mottola e siede non distante da lui in sede consiliare. In buona sostanza l’assessore ha criticato, ed anche aspramente, il suo collega di Giunta. Iniziamo bene. E’ anche vero che l’assessore Ferrazzano dalla stessa maggioranza non è ben visto in quanto di fatto è il factotum dell’amministrazione Roberti e più di qualcuno lo definisce il vero Sindaco. Questa cosa da fastidio a tanti e probabilmente allo stesso Mottola. Se poi passiamo da una valutazione politica ad una valutazione tecnica le cose non migliorano per l’assessore al bilancio anzi, se possibile, peggiorano. Infatti Mottola si è penalmente autodenunciato e ha fatto approvare dai suoi consiglieri un bilancio da lui ritenuto falso affermando che gli stessi fossero costretti ad approvarlo. Sembrava veramente una commedia all’italiana poi trasformatasi in dramma. Probabilmente l’assessore non è a conoscenza che il bilancio di un ente pubblico, così come quelli degli enti privati, deve avere come principale presupposto la veridicità dello stesso. In caso contrario si incorre in uno specifico reato che si chiama falso in bilancio. Orbene se il bilancio, come riferito dall’assessore, non è veritiero, Mottola avrebbe dovuto invitare i propri consiglieri a non approvarlo per non incorrere in un reato. Al contrario lo stesso non solo ha invitato i consiglieri a votarlo ma ha precisato che quest’ultimi fossero costretti a farlo aggiungendo la commissione di un altro reato a quello precedente e cioè quello di Abuso d’Ufficio. Ma a parte questo è evidente che esiste un problema politico ed è il problema Ferrazzano. Non si può dare del fallimentare ad un atto ed ad una politica la cui riferibilità è da individuarsi ad un assessore della propria coalizione. Se poi si passa alla disamina del referendum la situazione di confusione non migliora anzi peggiora. Un ordine del giorno inserito all’ultimo minuto ed evidentemente raffazzonato. In Consiglio il Sindaco Roberti ha declamato con enfasi la propria volontà a non voler realizzare il piano di riqualificazione e pertanto a revocare il mandato ad impugnare la sentenza del TAR conferito dalla precedente amministrazione per far sì che detta sentenza passi in giudicato per il Comune. Il piano di riqualificazione non si deve fare. Sono ancora appesi ai pannelli elettorali i manifesti con il candidato sindaco Roberti e la scritta No Tunnel. Bene una decisione politica di cui l’amministrazione si prenderà le proprie responsabilità politiche ed eventualmente di altro genere. Ma se così fosse si deve spiegare ai cittadini termolesi che necessità c’è di fare il referendum su una cosa che non si farà? Sembra veramente una contraddizione in termini. Tuttavia dopo le insistenze e pregiudiziali dell’opposizione anche in relazione al fatto che la proposta di consiglio sul referendum non conteneva né il quesito referendario e né l’impegno di spesa (che si ricorda costerebbe alle tasche dei cittadini ben 180.000 euro) come invece previsto dalla normativa in materia; la maggioranza ha spiegato che la delibera così come congegnata era solo “programmatica”?????? ossia non consente al Sindaco di indire il referendum ma sarebbe mera espressione di intenti. Ed allora a che serve? Una patacca. In effetti il referendum non si farà ed i cittadini sono stati presi in giro, proprio quelli che volevano il referendum! Poi si è svelato l’arcano mistero. Il Sindaco con beata ingenuità ha spiegato come la delibera del consiglio serviva strumentalmente a poter il giorno dopo provvedere alla revoca del mandato professionale agli avvocati. Roberti infatti ha più volte ribadito che nella delibera di giunta che avrebbero fatto avrebbero scritto nell’atto giuntale “Vista la sentenza del TAR, Vista la delibera del consiglio comunale per fare un referendum, revoco il mandato…”. Caro Sindaco la cosa che ha detto è veramente grave. Si spendono da una parte soldi pubblici per un atto che avrebbe potuto fare direttamente il Sindaco in quanto il conferimento del mandato all’avvocato così come la sua revoca è facoltà e competenza del sindaco. Quindi il Roberti avrebbe potuto revocare il mandato senza alcuna altra pantomima e soprattutto senza convocare un consiglio comunale per una delibera su un referendum non referendum. La verità è che Roberti ha paura di revocare il mandato e va cercando coperture in ogni dove senza peraltro trovarle in questo modo. Capito poi il cul de sac in cui si era cacciato, il Sindaco ha tentato di estrarre la carta dal cilindro dicendo che il referendum sarà fatto per capire se i termolesi vogliono pagare la penale all’impresa Di Francesco e tenere libera l’ area di pozzo dolce. Di male in peggio. Caro Sindaco, a parte l’inammissibilità di un referendum su un argomento simile, ma queste sono decisioni che spettano a voi governo della città e non cercate di scaricare le decisioni e le evidenti conseguenze ai cittadini per sollevarvi da responsabilità. E spero che non facciate come i 5stelle che prima hanno sparato a zero contro la TAV promettendo a destra e manca che non si sarebbe mai fatta per poi dopo un anno e mezzo di perdite di tempo affermare che la TAV si fa perché non farla comporterebbe un onere economico non sostenibile. Ma forse è proprio questo che la nuova amministrazione sta cercando di fare. Perdere tempo.