Istituire un nuovo capoluogo che comprenda l’area vasta nella regione Lazio

2 Agosto 2019 0 Di

(PressMoliLAz) Frosinone, 02 ago. La delibera, proposta dal sindaco, Nicola Ottaviani, con relativo ordine del giorno, avente ad oggetto l’Unione di comuni per un nuovo capoluogo, per dar vita a un Sistema cooperativo di Città del Frusinate, è stata approvata dal consiglio comunale di Frosinone, con 22 voti favorevoli e 2 astenuti. L’assise ha, quindi, deliberato di chiedere al Presidente della Giunta regionale del Lazio, on. Nicola Zingaretti, di assumere ogni iniziativa finalizzata alla realizzazione del comitato promotore per la realizzazione del progetto, con la firma di un vero e proprio atto costitutivo, del quale faranno parte, oltre alla Pisana, la Provincia di Frosinone, gli 8 comuni interessati dal progetto (Alatri, Ceccano, Ferentino, Frosinone, Patrica, Supino, Torrice, Veroli), Unindustria, le associazioni datoriali, di categoria e sindacali, Università di Cassino e del Lazio meridionale ed eventuali istituti bancari interessati. Al comitato promotore potranno aderire, nel corso del tempo, ulteriori importanti stakeholder del territorio che ne condividano le finalità. Il progetto di realizzare un’area vasta, condiviso con l’Unione degli industriali e delle imprese di Frosinone, aveva già registrato il sostegno della giunta Ottaviani, che si era impegnata così formalmente a partecipare al processo per la costituzione dell’Unione di Comuni per un nuovo Capoluogo, al fine della promozione e del coordinamento di uno sviluppo economico e sociale territoriale sostenibile. Lo studio sulla competitività dei sistemi territoriali affidato all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, da cui ha preso le mosse tale proposta di unione, nasce da numerose riflessioni sviluppate in un quadro socio-economico regionale, nazionale ed europeo in continua evoluzione che ha prodotto un ridimensionamento della Provincia di Frosinone. Un quadro, questo, che ha comportato anche la perdita di importanti enti istituzionali quali, a mero titolo di esempio, la Banca d’Italia, parte del sistema ospedaliero, oltre che di centri direzionali e amministrativi di grandi aziende. In tale logica, rientra lo studio di una possibilità di realizzare un grande sistema intercomunale basato sull’unione volontaria di comuni confinanti. La ricerca ha messo in luce un ambito territoriale di area vasta di valenza metropolitana che, con il coinvolgimento di 8 comuni contermini, conferma la possibilità di istituire una dimensione tra le più grandi tra quelle nazionali. I dati raccolti, infatti, confermano la rilevanza che l’Unione del Frusinate raggiungerebbe da un punto di vista di sostanza nei rapporti socio-economici, assumendo una estensione adeguata in relazione all’offerta di servizi generali rispetto alle esigenze prioritarie del sistema produttivo, degli investitori e dei cittadini. L’Unione che ne deriverebbe, dunque, pur rispettosa delle identità locali e policentrica, sarebbe in grado di confrontarsi con il sistema della Capitale e oltre, mettendo a sistema aree caratterizzate da una significativa volontà di integrazione socio-economica. Molti elementi rendono realizzabile il progetto entro due anni, a patto che i comuni individuati – e quelli che vorranno aderire – confermino la loro positiva volontà aggregativa. L’Unione del Frusinate si presenta, quindi, con una forte capacità di svolgere e gestire in modo coordinato funzioni e servizi in molteplici settori e iniziative di animazione e promozione economica, sociale e ambientale. Oltre ad una significativa semplificazione nella gestione dei servizi, l’Unione del Frusinate garantirebbe anche notevoli economie di scala, un miglioramento delle prestazioni (efficacia, efficienza e trasparenza), assumendo un maggiore peso politico complessivo. In questo senso, l’Unione rientra nelle soluzioni che rendono la Pubblica Amministrazione più flessibile e più forte anche nel contesto internazionale.