Il messaggio del presidente Micone in memorie delle vittime del terremoto del 2002
31 Ottobre 2019(PressMoliLaz) Campobasso, 31 ott. In occasione della Giornata della Memoria in ricordo dell’evento sismico che colpì la comunità molisana nel 2002, determinando, tra l’altro, il crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia e il perimento di 27 bambini e della loro maestra, il Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone ha dichiarato: “Se la memoria, come sosteneva Oscar Wilde, è il diario che ciascuno porta con sé nella vita, allora alla pagina del 31 ottobre del 2002, nel grande diario collettivo della storia del Molise, è annotato con inchiostro rosso uno degli eventi più drammatici e toccanti mai affrontati da una comunità: un terremoto che colpisce un vasto territorio, lesiona muri e frantuma palazzi, ma in particolare fa crollare una scuola, la Jovine di San Giuliano di Puglia, seppellendo chi vi si trovava e troncando l’esistenza terrena a 27 bambini e la loro maestra. Oggi il Molise rivive quei momenti con la Giornata della Memoria voluta dal Consiglio regionale, con una specifica legge per ricordare ogni anno quei tragici eventi, e per trovare nella memoria delle vittime la forza, la determinazione, la capacità e il coraggio per fare in modo che eventi simili non avvengano più. Nella disperazione di quelle convulse ore immediatamente successive al crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, nella sofferenza di quei genitori che attendevano con angoscia e strazio l’estrazione dei corpi senza vita dei propri figli, si è visto una regione unita dal dolore, dal cordoglio e dalla compassione. Da quelle lacrime e da quella rabbia, che appartenevano anche ai tanti che in altri comuni avevano dovuto abbandonare la propria casa, vedendo in frantumi spazi, luoghi e oggetti che nella loro memoria facevano parte del diario della propria vita, nacque un sentimento collettivo per investire risorse e sforzi per la sicurezza nelle singole case, ma soprattutto nei luoghi collettivi e quindi nelle scuole. Dall’esempio solidale che ci venne dalle altre regioni che in poche ore mandarono uomini e mezzi di protezione civile per assistere la popolazione, parliamo di migliaia di persone, costrette a non rientrare nelle proprie case e passare le notti nelle tende, prima, e in altre strutture alternative più accoglienti, poi, traemmo lo sprone per costruire un Servizio regionale di Protezione civile efficiente ed operativo. Servizio che in seguito ha potuto dare il proprio contributo di assistenza in altri eventi calamitosi in diverse regioni italiane in questi anni, restituendo così idealmente la solidarietà ricevuta. Nel ricordo di qui ragazzi e della loro maestra dobbiamo costruire la cultura della sicurezza, della prevenzione, della gestione attenta ed oculata delle strutture di fruizione collettiva, della programmazione di lavori pubblici e privati improntata alle tecniche più innovative per ridurre al minimo, se non eliminare, i rischi per la vita e per le cose causate dai terremoti. Siamo una delle regioni con la percentuale di nuove scuole, sicure sismicamente, più alte d’Italia; ma non basta. Dobbiamo continuare su questo percorso virtuoso completando l’azione nel patrimonio scolastico regionale, ma anche in altri luoghi collettivi. Nella consapevolezza che se un terremoto non può essere evitato o previsto, si può cercare di prevenirne ed evitarne le conseguenze a persone o cose. Mi auguro che in questo giorno, come prevede il comma 4 della legge regionale n. 29 del 2003, nelle scuole e negli enti locali si promuova la discussione sugli argomenti della sicurezza, della protezione civile e sulla prevenzione”.