Sanità regionale. Scarabeo, sugli accordi di confine ragioniamoci ma senza perdere la faccia!
15 Novembre 2019(PressMoliLaz.) Isernia, 15 Nov. La sanità molisana rischia di essere fagocitata dall’Abruzzo che si offre di prendersi cura dei pazienti molisani, concedendo loro servizi migliori di quelli forniti qui da noi. Le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa alla stampa, dal direttore generale della Asl Lanciano Chieti, mi lasciano un po’ perplesso. In estrema sintesi, l’Abruzzo guarderebbe al Molise non per sottrarre pazienti, ma per completare percorsi indispensabili per dare servizi di qualità. Non possiamo e non si deve consentire a nessuno di agire a scapito della sanità pubblica molisana. Una sanità, la nostra che, secondo quanto viene riportato in una bozza ufficiosa del nuovo ‘Pos’, subirebbe ulteriori pesanti tagli, soprattutto, sull’area della provincia di Isernia. Gli ospedali di Isernia, Agnone e Venafro verrebbero smantellati provocando un impatto disastroso sulle comunità locali. In questo modo, non sarebbero più garantiti i servizi essenziali.
Facendo un uso distorto degli accordi di confine che, dovrebbero favorire le regioni più piccole e in difficoltà, si rischierebbe di compromettere definitivamente la sanità pubblica regionale favorendo ancora una volta il privato. Dovremmo essere noi a garantire una sanità efficiente e di qualità ai molisani, se ha ancora un senso parlare si sistema sanitario in questa regione. Mentre Abruzzo, Campania e Puglia curano i propri interessi in ambito sanitario, il Molise non riesce a fare quadrato e a far sentire a Roma una voce unica in difesa della sanità pubblica. Sono convinto che, unendo le nostre forze, possiamo farcela a superare questa fase di gravissima difficoltà. La strada da percorre è ancora lunga, ma dobbiamo fare in modo di garantire ai cittadini un sistema sanitario regionale efficiente e con servizi di qualità.