«Furono 638». Il vero numero delle vittime del bombardamento subito da Isernia il 10 settembre 1943 Lo sostiene Mauro Gioielli sulla base d'un documento conservato nell'Archivio della famiglia Veneziale
8 Settembre 2020(PressMoliLaz.) Isernia, 08 Set 20 «Sul numero delle vittime dei bombardamenti subiti da Isernia nel 1943 si è spesso discusso – ha scritto il capo ufficio stampa del Comune, Mauro Gioielli, sul suo profilo Facebook –. I dati inclusi nei documenti ufficiali dell’epoca, infatti, dimostrano come sia palesemente eccessiva la quantificazione leggibile in due lapidi presenti sul muro d’ingresso della sede del Comune. Una di esse, quella in alto, indica quattromila vittime; l’altra, quella in basso, sostiene che le bombe sganciate dall’aviazione anglo-americana su Isernia uccisero un terzo dei suoi abitanti (che a quel tempo erano circa 10.500).
Nel 2007, Immacolata Di Perna, funzionaria dell’Archivio di Stato, curò la pubblicazione del volume “La seconda guerra mondiale e i bombardamenti del 1943 nelle carte del Tribunale di Isernia”, frutto d’una ricerca che consentì di accertare un numero di morti di poco inferiore a 500, quindi molto lontano da quell’improponibile “quattromila”. La stessa Di Perna, già al momento della stampa del volume, chiarì che l’indagine condotta non poteva dirsi completa giacché c’erano certamente state altre vittime oltre quelle che gli atti consultati le avevano consentito di censire.
Tempo fa – si legge inoltre sul profilo FB di Gioielli – , ho avuto la sorte di poter visionare un documento conservato a Isernia nell’archivio della famiglia Veneziale. Per quanto riferitomi, il documento è una pagina d’un registro compilato a cura degli uffici della Prefettura di Campobasso durante il periodo in cui ne fu prefetto Ferdinando Veneziale. Il menzionato “registro” contiene, per ogni Comune del Molise, il numero dei “Morti, feriti ed invalidi permanenti a seguito di incursioni aeree dal 10 giugno 1940 al 31 maggio 1945”.
Per Isernia, la pagina in questione riporta le seguenti informazioni: Popolazione 10431; N° morti 638; Data morte 10.9.943.
Si tratta di elementi utili alla conoscenza della reale stima delle vittime, ma forse ancora non ci consegnano la quantificazione definitiva, e qualche dubbio resta. Infatti, l’annotazione “N° morti 638”, per come è collocata nel registro, sembrerebbe riferirsi solo a coloro che persero la vita il 10 settembre, mentre sappiamo che altre persone (non molte) perirono a causa dei bombardamenti successivi. Di contro, il medesimo numero 638 potrebbe invece essere quello effettivamente totale, giacché registrato dopo due anni dagli eventi, quindi con tutto il tempo necessario ad ogni attenta verifica. In tal caso, – conclude Mauro Gioielli – la data del “10.9.943” sarebbe unicamente una semplificazione riassuntiva che segnala il primo e più tragico bombardamento, ma che in realtà intende inglobare nel “N° morti 638” anche le vittime dei quattro raid aerei successivi (11, 12 e 16 settembre e 15 ottobre 1943)».