Welfare: Molise, scarse risorse destinate a settore Emerge da classifica 'Welfare Italia Index 2020'
19 Aprile 2021(PressMoliLaz) Campobasso, 19 apr 21 l Molise nel 2020 si è classificato al 16/o posto tra le Regioni italiane per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare. Il dato emerge dalle classifiche del ‘Welfare Italia Index 2020’, indicatore sintetico di misurazione delle performance dei territori in termini di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione realizzato da ‘Welfare, Italia’, istituto di ricerca nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House-Ambrosetti.
Dal calcolo dei parametri emerge che occupa le ultime posizioni con riferimento a diversi indicatori relativi alle risorse disponibili. La spesa media regionale per utente fruitore degli asili nido è di 2.716 euro pro-capite, la metà del valore medio nazionale (5.538 euro). Scarse anche le risorse locali destinate alle politiche sociali (58 euro l’anno per abitante contro i 125 nazionali). Al tempo stesso, però, la Regione risulta nelle prime posizioni dei parametri di risorse pubbliche per la spesa sanitaria (2.413 euro pro capite rispetto ai 1.979 della media italiana) per consumi finali per l’istruzione e la formazione in percentuale sul Pil regionale (con il 4,9% contro una media nazionale di 3,3%). Inoltre, è stato rilevato che il Molise ha un numero di pensionati per ogni 100 abitanti superiore alla media nazionale (27,9 contro 26,62) con una spesa previdenziale media su popolazione over-65 tra le più basse, (861 euro nel 2020 contro una media nazionale di 1.121). Non aiuta a riequilibrare la pensione integrativa, con un contributo medio in forme pensionistiche integrative pari a 1.750 euro (valore nazionale di 2.350). Molto da fare sulla partecipazione dei cittadini al mercato del lavoro, in particolare per i più giovani. Il tasso di disoccupazione della popolazione con più di 15 anni, pari al 12,2%, posiziona il Molise agli ultimi posti tra le Regioni italiane (valore nazionale 8,6 %) così come il tasso di dispersione scolastica (23% contro il 18% come valore medio italiano