Frosinone, approvato il consuntivo 2020.

26 Maggio 2021 0 Di

(PressMoliLaz) Frosinone, 26 mag 21 Il consiglio comunale di Frosinone ha approvato il conto consuntivo 2020, illustrato dall’assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Mastrangeli. “L’amministrazione Ottaviani, con il presente consuntivo, adempie alle varie obbligazioni previste nel piano di rientro dal maggiore disavanzo registrato nell’anno 2019, nonostante una situazione di estrema criticità dovuta all’emergenza epidemiologica, nel rispetto delle indicazioni della Corte dei Conti – ha dichiarato Mastrangeli – Tranne alcuni adeguamenti per gli anni che dovranno essere inseriti nel bilancio di previsione 2021-2023, il conto consuntivo è inoltre in linea con piano di riequilibrio finanziario la cui chiusura è pianificata per l’anno prossimo”. Come noto, infatti, il Comune di Frosinone ha adottato, dal 2013, un oneroso programma di rientro dal debito allo scopo di recuperare ingenti risorse ereditate dal disequilibrio dei conti dell’anno 2012 (circa 5,5 Milioni di Euro di disavanzo e 7 Milioni di euro di debiti fuori bilancio ripartiti nell’arco temporale di 10 anni). “Il carico del disavanzo pregresso, unitamente ai debiti fuori bilancio riscontrati in questi anni, riferiti a situazioni debitorie ereditate – ha proseguito Mastrangeli – hanno penalizzato il Comune, che è stato costretto a ridurre la spesa corrente, pur razionalizzando al massimo, al tempo stesso, le uscite e continuando a portare avanti investimenti a beneficio della città, con particolare attenzione al settore sociale, purtroppo particolarmente toccato dalla scure dei mancati trasferimenti regionali e statali.  Nonostante i tagli di risorse operati da enti sovraordinati, l’amministrazione non ha mai smesso di investire sullo sviluppo della città, dei servizi, delle infrastrutture”.
Una anticipazione dei risultati del consuntivo sono stati già inviati alla Corte dei Conti con la relazione semestrale, anche se prima del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi.
“L’amministrazione, dal 2013, con l’approvazione del piano di risanamento, ha fatto tutto quello che era legittimamente possibile per evitare il dissesto, mettendo in sicurezza i conti, continuando, al tempo stesso, in una politica oculata degli investimenti, senza generare alcun debito ‘gratuito’ e senza elementi di criticità a carico delle casse comunali – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – Oggi appare ancora più evidente come il piano di risanamento varato otto anni fa abbia salvato i conti del comune di Frosinone, tutelando i servizi a beneficio dei cittadini di Frosinone e i bilanci di imprese e fornitori. Quante amministrazioni in Italia, pur trovandosi a fronteggiare un piano di risanamento del debito, hanno avuto il coraggio di portare avanti un progetto come Solidiamo, con il taglio dei costi della politica attraverso il dimezzamento delle indennità e dei gettoni di presenza di sindaco, assessori, presidente del consiglio e consiglieri? Senza contare che, nonostante gli impegnativi obblighi del piano di riequilibrio, siamo riusciti a programmare ed avviare una serie di nuove opere pubbliche che completeranno, definitivamente, la trasformazione urbana del capoluogo. Come? Attraverso linee di finanziamento nazionali a cui vanno aggiunte le ulteriori risorse derivanti da stanziamenti di bilancio dell’amministrazione: gli oneri concessori e gli altri introiti generati dalle attività amministrative dell’ufficio urbanistica, vengono, infatti, reimpiegati prioritariamente per la manutenzione dei plessi pubblici, con un’attenzione particolare per le scuole e per i luoghi di interesse collettivo. Tra le opere previste, vanno citate la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’area della Stazione ferroviaria, il sistema di piste ciclabili in città, la messa in sicurezza del complesso dei Piloni e di largo Turriziani, oltre all’apertura del nuovo palazzo comunale, già sede della Banca d’Italia, in cui saranno ospitati anche un’area museale e la pinacoteca, che costituirà un ulteriore elemento di coesione sociale attorno a un investimento infrastrutturale, che la città attendeva da oltre 70 anni, dopo la distruzione del vecchio palazzo comunale di piazza della Libertà, durante i bombardamenti del settembre del 1943”.