Pompeo e Guerini: territori centrali per la ripresa e la ricucitura del paese
28 Maggio 2021(PressMoliLaz) Frosinone, 28 mag 21 La centralità dei territori nell’azione di ripresa del Paese attraverso le opportunità offerte dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. La necessaria riforma degli Enti locali dai quali non può prescindere lo sviluppo dell’Italia. Il continuo dialogo tra le istituzioni per creare quell’anello di congiunzione necessario al processo di crescita di un Paese, dove le piccole e medie imprese rappresentano gran parte dell’ossatura economica e gli amministratori locali i diretti interpreti delle esigenze dei territori che rivendicano ascolto e attenzione.
Sono stati questi gli argomenti del webinar organizzato ieri pomeriggio dal presidente della Provincia, Antonio Pompeo, con la partecipazione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e di Claudio Moscardelli, componente della direzione nazionale del Pd. Sono intervenuti anche il sindaco di Coreno Ausonio, Simone Costanzo; la consigliera provinciale e comunale di Frosinone, Alessandra Sardellitti e il vicesindaco di Alatri, Fabio Di Fabio. Un appuntamento che rientra nell’iniziativa ‘Ripartiamo da qui – Il futuro si costruisce nei territori’ e che è stato seguito da oltre duecento partecipanti collegati online.
“Per utilizzare al meglio le tante opportunità che il Pnrr rappresenta per l’Italia, e per il nostro territorio in particolare, – ha evidenziato in apertura di dibattito il presidente Pompeo – si deve innanzitutto superare la dicotomia tra legalità e velocità: un Paese che fa le riforme – e penso a quella degli Enti locali che deve trovare un necessario e rapido compimento – è un Paese che semplifica, innova e restituisce poteri e funzioni a chi, direttamente, gestisce territori e comunità. Le Province sono l’esempio più illuminante di come un ente, capace di svolgere il ruolo di ‘casa dei comuni’ e in grado di fornire servizi di area vasta, abbia bisogno di recuperare la propria identità, il proprio potere d’azione, la propria consistenza strutturale. Lo hanno dimostrato in modo straordinario durante questa emergenza, svolgendo un ruolo determinante nel dialogo interistituzionale. Ecco perché i territori devono essere la prima leva attraverso cui uno strumento potente e ricco di opportunità, come il Pnrr, deve trovare compimento nel nostro Paese che, ora, può davvero puntare al superamento di un divario atavico tra nord e sud”.
Il ministro Guerini ha sottolineato come, anche nel suo ruolo istituzionale, cerchi di valorizzare i territori e soprattutto “l’azione tra questi e la dimensione nazionale come elemento di arricchimento del Paese e delle sue prospettive”. Sul Pnrr e sulle occasioni di sviluppo che questo strumento rappresenta, Guerini ha evidenziato la portata di quello che, riprendendo le parole del presidente del Consiglio Draghi, ha definito ‘il destino del Paese’: “È uno strumento che non è solo un insieme di programmi e di progetti ma ha anche un forte afflato e un forte respiro politico: sbaglieremmo se lo neutralizzassimo perché la mole di risorse che mette in campo, le riforme che richiede non sono ambiti di neutralità ma c’è bisogno di politica nel Pnrr, analizzando priorità, definendo gli strumenti per raggiungerlo e realizzando le riforme”.
Tutto questo, però, non può non partire dalla dimensione territoriale: mettere il sistema degli Enti locali nelle condizioni di affrontare al meglio il contributo che possono dare per la ripresa del Paese è un tema fondamentale. “Significa – ha proseguito il ministro – dare respiro e implementazione a una loro visione. Dopo il referendum istituzionale la politica non ha più avuto il coraggio di riprendere seriamente in mano il tema dell’ammodernamento delle istituzioni e la riforma del sistema degli Enti Locali mentre io credo che dovrebbero avere cittadinanza piena nel dibattito politico del Paese, sia sul versante nazionale che su quello dei territori”.
Un Pnrr in cui, ha puntualizzato in chiusura Guerini, deve essere fondamentale il ruolo del Partito Democratico: “Noi dobbiamo essere in prima fila nell’agenda che il Governo Draghi deve portare avanti e, nel contempo, costruire la proposta politica per le prossime elezioni. A noi oggi il Paese chiede di essere un elemento di responsabilità, di forza, di capacità di creare contenuti e non può non vederci impegnati nell’infrastruttura del lavoro. Capisco che un partito si definisca nelle battaglie identitarie ma non solo in quelle: le battaglie identitarie del Pd sono anche la visione di comunità, la crescita, lo sviluppo, la modernizzazione del lavoro e il sistema delle garanzie. Non dobbiamo commettere l’errore di narcotizzare il nostro dibattito: deve essere vero, governato e responsabile. Non possiamo accontentarci di essere solo l’elemento moderatore di un’alleanza, dobbiamo ricostruire il campo del centrosinistra e recuperare in una dimensione nuova l’idea originaria del Partito Democratico: l’ambizione di essere la casa dei riformisti italiani e l’area che aiuta a rendere protagonisti i territori”.