Autismo: associazione genitori Molise diffida Asrem
29 Giugno 2021(PressMoliLaz) Campobasso, 29 giu 21 Pare risolversi verso il più triste degli epiloghi la vicenda che riguarda i bambini molisani affetti da disturbi dello spettro autistico, il cui caso rimpalla sulle scrivanie di Asrem e Regione Molise da ormai 18 lunghissimi mesi Riassumere quanto successo in questo periodo è complesso e francamente in alcuni tratti grottesco.
Si ricorda brevemente che la sentenza del Tribunale di Campobasso del marzo 2020, nel disporre la necessità di assistenza terapeutica ABA per i bambini affetti di autismo (rientrante, come ribadito più volte, nei Livelli minimi di assistenza previsti dalla legge 134/2015) condannava l’Asrem ad erogare in via diretta le prestazioni o a rimborsare i costi sostenuti dai genitori per garantire ai minori l’assistenza terapeutica ABA presso altre strutture.
Quanto è stato eseguito di tale sentenza? Nulla. Attraverso una serie tortuosa di rimpalli, rimandi, lettere incomplete, richiesto di accesso agli atti, l’Asrem non ha adempiuto ad alcuna delle prescrizioni – che pure in uno stato di diritto risultano ancora cogenti. Gli atti e le note scritte in questi mesi tra Asrem e Regione Molise, nonché gli atti prodotti dai convenuti nelle varie vicende giudiziarie che li hanno sinora visti coinvolti appaiono addirittura e assolutamente incongruenti con la realtà dei fatti e in palese contraddizione tra loro (il che già apparirebbe manifestatamente come un abuso di potere).
Quanto alla presa in carico, l’Asrem ha, alternativamente e scompostamente, dichiarato l’insufficienza del personale in essere presso la Struttura Sanitaria competente, dichiarato di voler procedere ad un rafforzamento dell’organico in merito alle terapie in questione (senza tempi certi) ma al contempo di voler prendere in carico i minori, senza alcun tipo di visione, da parte dei genitori, di un piano terapeutico (che d’altronde non poteva essere regolarmente prodotto da chi competenze, sullo specifico protocollo ABA, non ne ha). Rispetto a questo punto, dunque, probabilmente l’Asrem intendeva “parcheggiare” i minori in attesa di un miracolo, al solo fine di tacitare l’opinione pubblica sulla vicenda.
Quanto ai rimborsi, i genitori non si sono visti attribuire un solo centesimo delle terapie già svolte e regolarmente pagate presso centri privati; ma ormai si parla non solo dei costi sostenuti al marzo 2020, ma di tutti gli esborsi monetari sopportati fino al mese corrente; parliamo di decine di migliaia di euro per famiglia dall’inizio della vicenda. Sarebbe superfluo persino evidenziare che su un bilancio familiare si tratta di spese in alcuni casi enormi, che complessivamente hanno aggravato la condizione economica e finanziaria di nuclei costretti a ricorrere anche a finanziamenti presso terzi. Eppure, questo aspetto testimonia ulteriormente – ove mai fosse necessario – che non parliamo di vezzi, ma di terapie che risultano fondamentali. Il tutto, in uno Stato la cui Costituzione garantisce il diritto alla salute dei suoi cittadini tra i principi inviolabili.
Vi sarebbe stata persino una terza via, accreditare medio tempore un centro privato competente in materia presso il Servizio Sanitario regionale. Inutile ribadire che le carte giacciono sulle scrivanie della Regione Molise da mesi. Ai genitori convolti non è dunque rimasto che rivolgersi nuovamente alle sedi legali in ogni sede civile ma anche penale e contabile per accertare ogni responsabilità anche di carattere personale, dopo aver nuovamente diffidato e messo in mora l’Asrem, conferendo mandato allo studio Iacovino & Associati, ad adempiere a quanto prescritto dal tribunale di Campobasso e a risarcire i genitori di tutti i danni subiti sinora.