Isernia, traffico Internazionale di armi: condannati gli imputati a tre anni e sei mesi Il filone molisano dell'inchiesta partita nel 2010 dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere
15 Settembre 2021(PressMoliLaz.) Isernia, 15 Set. 21 Si è concluso con la condanna degli imputati Sparacino Filippo Giovanni Capone e Gabriele Giovannardi per i reati di falso e riciclaggio – alla reclusione di tre anni e sei mesi – il filone molisano dell’inchiesta i partita nel 2010 dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e che aveva portato all’arresto di una banda criminale dedita al traffico internazionale di armi.
Gli imputati Sparacino e Capone sono stati condannati per aver, in concorso con Giovannardi, esposto nel Museo di Scapoli e di Rocchetta a Volturno cloni di armi da guerra così ostacolando l’identificazione delle originali armi da guerra che risultavano, grazie alla condotta posta in essere dagli imputati, come donate al Museo di armi antiche ma in realtà destinate al mercato clandestino.
Più in particolare, Capone e Sparacino avevano ricevuto da D’Addio e Gabriele e Leone Antonio – per i quali si è proceduto separatamente – cloni di armi le cui matricole corrisponde originali da guerra invece destinate al mercato clandestino . Il clone di armi venivano dichiarati disattivati dal Giovanardi ed esposte con la complicità dello Sparacino e del Capone responsabili dell’associazione Scapoli 1943-1944 nel museo di armi antiche.
In tal modo le armi originali venivano sottratto al controllo della autorità pubblica perché destinate al mercato clandestino e apparentemente esposte a museo come armi disattivate.
Il collegio è stato presieduto dal Giudice Cappelli Costanza a latere Guenzi Martina e Carone Giovanna.
La motivazione in novanta giorni.