Proposta di Legge dal Pd molisano su revoca o modifica dei bandi di concorso per infermieri e OO. SS.
23 Novembre 2021(PressMoliLaz) Campobasso, 23 nov 21 Approvare il Piano Triennale dei fabbisogni di personale Asrem 2021/2023, revocare o modificare i bandi di concorso per infermieri e OO. SS. al fine di ricomprendere tutti e non solo una parte di loro, rinnovare i contratti a tempo determinato in essere per almeno un anno, scongiurare il rischio, attraverso una forte azione presso il Governo e il Parlamento, di non poter assumere a tempo indeterminato i lavoratori a Partita Iva e quelli contrattualizzati a tempo determinato da marzo 2021. E farlo sapendo di dover svolgere una trattativa in deroga rispetto ai tetti da regione in rientro e con coperture finanziarie congrue, per cui al massimo livello di negoziato politico fra il Presidente della Regione-Commissario e i vertici nazionali.
Sono alcuni degli impegni chiesti al Presidente e Commissario Toma, contenuti nella mozione che ho protocollato in Consiglio Regionale lo scorso 18 novembre, per evitare, oltre al danno diretto per i lavoratori, la beffa per il nostro sistema sanitario regionale che ha forte necessità di nuove assunzioni, ma che in Molise, però, allo stato dei fatti, non possono essere fatte.
E concreto e reale è il grido d’allarme quello che arriva dagli ospedali molisani e, parimenti, la debacle politica e amministrativa per l’incapacità di colmare i vuoti di organico, pur se il Governo Nazionale ha fornito tutti gli strumenti per stabilizzare i lavoratori impegnati, in prima linea, nei duri mesi dell’emergenza Covid.
Già nel 2019 il Direttore Generale Asrem, con l’adozione del Piano Triennale dei fabbisogni, certificava la necessità di colmare la carenza di circa 900 unità di personale, mentre nel 2020 il bilancio dell’Azienda prevedeva l’assunzione di sole 224 figure sanitarie.
Il nuovo Piano Triennale 2021/2023, approvato dall’Asrem ma non ancora dal Commissario, stabilisce poi l’assunzione di 672 unità nel 2021, 271 nel 2022 3 57 nel 2023, per un totale di 912 nuovi lavoratori Asrem.
Eppure, nonostante la documentazione puntale del bisogno, con delibere Asrem 1156 e 1165 del 2021, per sopperire ai pensionamenti tra il 2018 e il 2020, l’Asrem ha indetto due concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di 45 infermieri a fronte dei 200 previsti entro il 2021 e di soli 5 OO. SS. in luogo dei 150 necessari, sempre nel 2021. In più, senza riserve per le stabilizzazioni degli infermieri che hanno già maturato i requisti e senza possibilità di verticalizzazione per il personale ausiliario in servizio che ha frequentato il corso per operatore socio sanitario.
Inoltre, sempre il piano triennale 2021/2023 approvato dall’Asrem ma non dal commissario, è carente di alcune figure professionali indispensabili, quali gli ausiliari, i coaudiutori amministrativi e dell’Infermiere di Comunità, previsto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne e dal decreto Rilancio.
Ma è assolutamente necessario porre riparo anche al disastro perpetrato dall’Asrem sulle assunzioni del personale nell’emergenza Covid, inquadrato non a tempo determinato, ma a partita Iva, negando di fatto la possibilità di stabilizzazione offerta dalla nuova legge di bilancio dello Stato per gli operatori sanitari che hanno lavorato almeno sei mesi dal 31 gennaio al 30 giugno 2021.
Dunque, Toma deve intervenire, subito, nella sua doppia veste di Presidente e Commissario alla Sanità, approvando il nuovo piano triennale, agendo presso il D.G. Asrem per revocare o modificare i bandi di concorso al fine di assumere tutti gli infermieri e gli OO.SS. Necessari – e non solo quelli utili a sopperire ai pensionamenti –, agire di concerto con la nostra delegazione parlamentare per emendare il bilancio dello Stato e permettere l’assunzione del personale a partita iva, definire un piano per l’implementazione dell’infermiere di comunità previsto anche dalla Snai e procedere alla elaborazione e concertazione del nuovo Pos 2022/2024 attraverso il quale garantire tutte le figure professionali indispensabili per assicurare ai molisani adeguati livelli di assistenza, anche chiedendo di non accettare l’attuale nuova bozza del decreto Balduzzi.