Isernia la nuova amministrazione comunale comincia bene: impugna davanti al Tar la proroga del provvedimento regionale di valutazione di impatto ambientale “Lotto Zero” Secondo Castrataro sussistono gravi criticità sulla realizzazione dell’opera.
29 Novembre 2021(PressMoliLaz.) Isernia, 29 Nov. 21 Con atto deliberativo n. 208/2021, la giunta comunale di Isernia ha autorizzato il sindaco Piero Castrataro ad impugnare dinanzi al TAR Molise la determinazione n. 92/2021 del direttore del II Dipartimento della Regione Molise, avente ad oggetto la proroga del provvedimento di valutazione di impatto ambientale relativo alla “S.S.V. Isernia-Castel di Sangro” per la realizzazione del Lotto Zero.
«Sussistono gravi criticità sulla realizzazione dell’opera – si legge nella premessa alla delibera in questione – sia sotto il profilo ambientale e paesaggistico, sia sotto quello economico e della reale utilità, nonché sotto quello procedurale».
Infatti, la realizzazione dell’opera, secondo l’amministrazione di Palazzo San Francesco, andrebbe a determinare pesanti ripercussioni sul consumo del suolo, sulla falda acquifera e sulle sorgenti del fiume Sordo, nascendo esse in un contesto ambientale caratterizzato da forti peculiarità, con la presenza della Riserva orientata di Pesche e del costituendo Parco delle Acque di San Martino.
«Il costo dell’opera – recita altresì la medesima delibera della giunta comunale pentra – è lievitato dagli iniziali 18 milioni di euro agli attuali circa 170 milioni, a fronte di irrilevanti effetti sulla complessiva viabilità dell’area. Infatti, dalle schede Anas relative al progetto si evidenzia un’abbreviazione dei tempi medi di percorrenza di appena tre minuti rispetto alle attuali opzioni stradali».
La decisione di impugnare la determinazione n. 92/2021 del direttore del II Dipartimento della Regione Molise è nata pure in ragione del fatto che essa è stata adottata in assenza di una rinnovata istruttoria con la partecipazione e/o consultazione degli enti locali e delle associazioni ambientalistiche. L’atto regionale – si legge infine nella delibera comunale – «rappresenta un vero e proprio nocumento per l’ambiente».