Sposato, Segretario federazione PD Isernia contro l’emissione della bolletta acqua unica del biennio 20/21 E' un atto da rimuovere. Non bastava il covid e la guerra ora si fa aumentare anche il costo dell’acqua
14 Giugno 2022(PressMoliLaz.) Isernia 14 Giu. 22 Riceviamo e pubblichiamo da Luciano Spostato, noto ex amministratore di centro sinistra del Comune di Isernia ed attuale segretario di federazione PD, una sua nota critica verso l’attuale amministrazione comunale a guida Castrataro. Dopo oltre 2 anni (si legge nella missiva) durante i quali la pandemia ha colpito duramente, anche economicamente, i ceti più fragili, la situazione si è aggravata ulteriormente a causa del tanto noto quanto triste evento bellico, che sta facendo lievitare ulteriormente il costo di tutti i beni di consumo di prima necessità.
In tale contesto, in queste settimane, le famiglie isernine si sono viste recapitare le bollette dell’acqua relative al biennio 20/21 in un’unica fatturazione. A tal proposito va ricordato che a seguito di delibera consiliare numero 19 del 28 settembre 2020 il comune di Isernia si è dotato di un nuovo Regolamento del servizio idrico e di una Carta dei servizi che in modo articolato declinano ogni aspetto relativo all’erogazione di tale servizio. Nell’articolo 36, infatti, è contemplato che “il gestore è tenuto ad emettere un numero minimo di bollette nell’anno differenziato in funzione dei consumi medi anni relativi alle ultime tre annualità” .
L’articolo prosegue specificando che il numero di fatturazioni nell’anno è differenziato in 2 bollette all’anno, con cadenza semestrale, per consumi medie annui fino a 100 mc, 3 bollette all’anno, con cadenza quadrimestrale con consumi medi annui da 101 fino a 1000 mc e, infine, 4 bollette all’anno con cadenza trimestrale per consumi medi superiori a 1000 mc. La scelta di emettere un’unica bolletta relativa ad un biennio risulta essere, a nostro avviso, non solo estremamente penalizzante sotto il profilo economico ma anche in palese contrasto con la normativa vigente.
Il Partito Democratico chiede quindi al Sindaco, alla Giunta, a tutti i Partiti e ai Movimenti presenti in Consiglio comunale di rimuovere tale provvedimento, evidentemente distante dalle politiche sociali che da sempre connotano il centro-sinistra e che indirizzano l’amministrazione a collegare i bisogni dei cittadini al sistema dei servizi e viceversa ma soprattutto a tutelare il loro benessere e la qualità della loro vita.