Diritti, Roma Capitale aderisce a Rete RE.A.DY per contrastare discriminazioni
9 Agosto 2022(PressMoliLaz) Roma, 09 ago 22 La Giunta Capitolina ha approvato la delibera che formalizza l’adesione di Roma Capitale alla Rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’ identità di genere), di cui era stata tra le città promotrici fin dal 2006.
L’obiettivo della Rete è la collaborazione fra enti locali ed altre istituzioni per individuare e diffondere culture e politiche inclusive delle differenze e sviluppare azioni di contrasto di ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti delle persone LGBTQIA+.
“Quello di oggi è un atto amministrativo, previsto dal regolamento della Rete, a cui Roma Capitale non aveva ancora dato seguito in questi anni. Con questo atto si conferma quindi la profonda presa di responsabilità del Sindaco Roberto Gualtieri e dell’Amministrazione tutta nel voler portare avanti, attraverso l’Assessorato alle Pari Opportunità e l’Ufficio Diritti LGBT+, un lavoro serio e concreto che metta al centro politiche di inclusione per la comunità lgbtqia+”, ha dichiarato Monica Lucarelli, Assessora alle Pari Opportunità di Roma Capitale.
“Fare parte della Rete RE.A.DY è un passaggio importante che ci dà la possibilità di confrontarci con le tante amministrazioni locali che da anni si battono contro ogni tipo di discriminazione omolesbobitransfobica, promuovendo una cultura dell’accoglienza e del rispetto in cui le differenze sono considerate una risorsa da valorizzare”, continua la Lucarelli.
“Ad ottobre a Parma, insieme all’Assessora Lucarelli, sarò presente all’incontro annuale della Rete insieme ad esponenti di tante amministrazioni locali. La condivisione di buone prassi è infatti uno degli strumenti fondamentali per rendere le nostre città luoghi sempre più inclusivi e giusti”, ha detto Marilena Grassadonia, Coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBT+.
“È importante sottolineare – continua Grassadonia – anche come la Rete si ponga come soggetto attivo per il riconoscimento dei diritti delle persone lgbt+ nei confronti del Parlamento, sulla base delle numerose affermazioni contenute nelle risoluzioni e nei trattati dell’Unione Europea”.