Elezioni regionali Lazio: unione popolare c’è e continua la lotta
15 Febbraio 2023(PressMoliLaz) Roma, 15 feb 23 Le elezioni ci consegnano nel Lazio un risultato in cui l’elemento centrale è un astensionismo senza precedenti al 62.8%. Il numero assoluto di voti diminuisce per tutte le forze politiche, segnando una frattura sempre maggiore tra popolo e istituzioni, con una Regione che sarà governata dal centro-destra, dopo anni di centro-sinistra, con il solo consenso del 20% degli elettori. Davanti a ciò Unione Popolare raccoglie un voto che consolida la sua esistenza grazie allo straordinario impegno di militanti che hanno permesso la sua presentazione. Non è certo sufficiente, ma è un dato da cui partire per continuare a lavorare.
E’ anche evidente che le scelte di alleanze con il Movimento Cinque Stelle, che ha governato fino a ieri con Zingaretti e oggi in profondo tracollo, hanno dimostrato come sia stata un’opzione non credibile. Abbiamo affrontato una legge elettorale iniqua, che oltre allo sbarramento del 3%, ha imposto la raccolta di migliaia di firme in poche settimane, con la penalizzazione di due province, Rieti e Latina, che non hanno raggiunto la cifra spropositata richiesta per presentare la lista.
Abbiamo potuto comunque incontrare in decine e decine di iniziative comitati di lotta, associazioni, movimenti per la costruzione di quella rete che sola può ricostruire una formazione alternativa alle politiche liberiste di centrodestra e centrosinistra.
Ringraziamo, oltre ai tanti e alle tante militanti impegnati in questa difficile campagna elettorale e la nostra candidata alla presidenza Rosa Rinaldi, tutte e tutti coloro che hanno dato fiducia a Unione Popolare e contribuito al suo consolidamento. A partire da domani Unione Popolare continua la sua strada per la ricostruzione di una rappresentanza dei settori popolari, dei lavoratori e delle lavoratrici, a fianco delle lotte e per radicarsi nei territori. Unione Popolare si prepara a mettere in campo in questa Regione un’opposizione dura e ostinata al nuovo presidente Francesco Rocca, che si è già dichiarato favorevole all’inceneritore a Roma e ad ulteriori affidamenti della sanità laziale ai privati.
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