Ragazza precipitata nei pressi del ponte tibetano. Il procuratore Fucci chiarisce A seguito delle diverse ipotesi riportate dalle testate giornalistiche
24 Agosto 2023(PressMoliLaz.) Isernia, 24 Ago. 23 Nel pomeriggio del 20/8/2023 una ragazza facente parte di un gruppo di escursionisti è precipitata in una scarpata nei pressi del ponte tibetano di Roccamandolfi (IS) decedendo sul posto.
La pluralità delle testate giornalistiche, anche nazionali, che si è interessata al caso e le diverse ipotesi circa la ricostruzione dell’evento o il reato per il quale si procede, formulate nell’esercizio del diritto di cronaca, richiedono un comunicato di questo Ufficio per chiarire i termini oggettivi della vicenda allo stato acquisti.
Alla notizia del fatto si sono subito attivati i mezzi necessari per recuperare la giovane precipitata,innanzitutto con la speranza di trovarla ancora in vita ed a tal fine autorizzai immediatamente,su richiesta dei C. C.,l’intervento del soccorso con elicottero.Purtroppo le caratteristiche dell’area,impervia e con fitta vegetazione,hanno impedito l’intervento dell’eliambulanza giunto da Pescara.Di conseguenza personale del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Molise hanno dovuto effettuare il recupero calandosi per circa 80 mt. nel dirupo.Questa operazione è durata circa sei ore con la constatazione sul posto del decesso della giovane escursionista.
Di conseguenza ho disposto che la salma fosse trasportata presso l’Ospedale Veneziale di Isernia dove l’altro ieri ed ieri si sono svolte le operazioni tecniche relative all’ispezione cadaverica che avevo disposto dopo aver iscritto la notizia di reato,a carico di ignoti, di omicidio colposo.Non si è ravvisata,da parte del C.T. nominato da questo Ufficio, la necessità dell’autopsia per verificare le cause del decesso.
Le attività di indagine sono state delegate ai C. C. della Stazione di Cantalupo,e si stanno sviluppando principalmente attraverso l’escussione di persone informate sui fatti,rilievi video/fotografici del luogo del sinistro,sequestro del telefono cellulare della giovane deceduta,verifica delle dotazioni (tipologia di scarpe ecc…) dell’escursionista al momento del fatto.
Allo stato,tra l’altro,abbiamo accertato che in prossimità del suddetto ponte è collocato un cartello che indica il sentiero in questione come sentiero per esperti.
Ho ritenuto necessario delegare al Gruppo del soccorso alpino della G. di F. di Roccaraso una verifica tecnica delle condizioni di sicurezza esistenti e/o necessarie per la percorrenza del sentiero in parola per una completa ricostruzione della dinamica dell’evento.
A tal fine ho disposto nei giorni scorsi il sequestro dell’area interessata,eseguito dai C. C. della Stazione di
Cantalupo e notificato al Comune di Roccamandolfi Ente proprietario dell’area.
Il predetto sequestro si è reso necessario per consentire le operazioni tecniche suddette, contemporaneamente evita di fatto,almeno sino all’ espletamento degli accertamenti delegati,la percorrenza del sentiero in condizioni che allo stato non è dato sapere con certezza se siano quelle sufficienti ai fini della sua “sicura” percorribilità
Ogni cittadino dello Stato italiano è libero di circolare dovunque assumendosi la responsabilità del proprio agire. La montagna italiana ha un’estensione che, per gli esseri umani, può definirsi IMMENSA. Se si vuole compiere delle escursioni in montagna ogni persona ragionevole DEVE SAPERE che può comportare dei pericoli, DEVE SAPERE che occorre avere adeguata esperienza ed attrezzatura. La montagna abitualmente è frequentata da persone e animali che esercitare i loro mestieri e/o sport. L’autorità pybblica proprietaria di un vastissimo territorio montuoso non può né deve porre in ogni metro quadro del suo territorio avvisi o strutture che inibiscano l’accesso. Tranne casi particolarissimi La PERICOLOSITÀ DELLA MONTAGNA E’ IN RE IPSA, in ogni sua parte. A mio avviso sussiste una colpa qualora si permetta l’accesso INGANNANDO il pubblico propagandando ESPLICITAMENTE una facilità di uso, una mancanza di pericolo.