Vita nuova per Basilica e Convento Francescano di Venafro causa carenza di vocazioni e frati
3 Settembre 2023
di Redazione
(PressMoliLaz) Venafro (IS), 03 set 23 Ed eccoci alle preannunciate innovazioni nelle celebrazioni, nella vita quotidiana e nelle attività socio/religiose di Basilica di San Nicandro ed attiguo Convento Francescano di Venafro situati all’ingresso est della città, luoghi religiosi ricchi di storia umana e cristiana e che tra l’altro sul finire del 1911 ospitarono per 40 giorni l’allora 24enne Fr. Padre Pio. Da quest’oggi primo settembre, come preannunciato e noto ormai a tutti, cambia molto nella quotidianità di Basilica del Patrono di Venafro San Nicandro, le cui spoglie mortali riposano nella cripta sottostante, e dell’attiguo Convento che da oltre cinque secoli ospita i Frati Francescani dell’attuale Provincia Monastica di S. Angelo e San P. Pio di Puglie e Molise, Frati che tra l’altro provvedono alla custodia della Basilica e dei resti del Patrono San Nicandro.
Causa carenza di vocazioni e conseguentemente di Frati della predetta provincia monacale, tale ordine si è visto costretto a rivedere la continuativa apertura e funzionalità di tre conventi loro affidati in Molise, Venafro compreso, e delle annesse strutture religiose. Nessun convento dei Frati Francescani chiuderà tra Puglie e Molise, questo è bene ribadirlo, ma per tre di tali siti -ribadiamo,Venafro compreso- ci saranno orari nuovi di aperture e celebrazioni religiose nei luoghi di culto attigui. Queste avverranno solo nelle serate domenicali, in determinate date e nelle ricorrenze festive particolari dell’anno. A Venafro infatti non più aperture e funzionalità continuative di Convento e Basilica come da sempre avveniva, ma solo ad orari e giorni stabiliti. Un Frate arriverà quotidianamente dal Convento di Isernia, a cui da oggi è aggregato quello di Venafro, per poi rientrare nella stessa giornata a Isernia.
In effetti é quanto puntualizza la comunicazione a firma del neo Rettore di Basilica e Convento venafrani, Fr. Antonio Lo Sapio, affissa all’esterno ed all’ingresso della Basilica perché i fedeli del Venafrano e i forestieri in transito leggano e ne siano informati. Novità sostanziali quindi per Basilica e Convento cittadini, cui i venafrani dovranno giocoforza adeguarsi dati i tempi nuovi che si vivono anche in tema di vocazioni. Le innovazioni comunque, di tanto se ne può essere certi, non scalfiranno affatto la storica e forte fede dei venafrani verso i loro Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria, immolatisi nel 303 d.C. per la piena affermazione del Cristianesimo nella importante provincia dell’antica Roma, Venafro appunto. Così come resterà inalterata la vicinanza popolare alla famiglia francescana da cinque secoli e mezzo operante in città per la custodia dei resti mortali dei Santi Martiri di Venafro.