Dimensionamento scolastico: chi penserà al futuro di Venafro?
4 Gennaio 2024
(PressMoliLaz) Venafro (IS) 04 Gen 24 Una notizia, in chiusura d’anno vecchio, che aveva tanto allertato l’opinione pubblica venafrana una volta appresa la proposta della commissione politica molisana preposta di tagliare gl’istituti scolastici pubblici della città per il futuro anno didattico 2024/25 riducendoli da tre a due (a “saltare” sarebbe stato, dalle voci ufficiose, il Mons. Testa)! Premesso che la decisione ultima spetta comunque al consiglio regionale del Molise, è poi circolata la notizia che la proposta in commissione sarebbe rientrata in attesa di ulteriore e più approfondita disamina, dal che il rasserenamento degli animi quanto meno nell’immediato.
L’accaduto però ha riproposto in toto un sostanziale e persistente interrogativo di fondo circa il futuro socio/economico/politico di Venafro. Ossia, chi perora la causa della città, chi difende Venafro nel tempo presente e in prospettiva futura ? Si risponderà dai diretti interessati : “Tutti ovviamente nell’assemblea politica regionale, senza ombra di dubbi, in ragione di voti, consensi e fiducia elettorale raccolti in cabina elettorale alle ultime regionali del Molise !”.
Già, e d‘acchito e sulla carta a tanto non è ammissibile replicare, stante appunto la conclamata e dichiarata disponibilità di ciascuno dei neo amministratori regionali del Molise di adoperarsi per tutti i Comuni della penultima -in quanto ad estensione territoriale- regione d’Italia, Venafro compreso. Certo, ma poi in concreto, all’eventuale prova dei fatti, si é sicuri che tanto effettivamente avverrà ? O forse che l’episodio -che si spera rientrato definitivamente- dell’ipotetica contrazione di istituti e dirigenze scolastiche pubbliche della città è solo -non voglia Dio … – un primo inquietante e temibile campanello d’allarme di quanto attende Venafro e i venafrani nel quinquennio politico regionale in corso ? L’interrogativo, di per se nient’affatto simpatico e perciò da tenere purtroppo in bella evidenza, deriva dalla constatazione assolutamente lapalissiana -ossia evidentissima- che il quarto centro del Molise per densità demografica, estensione territoriale, rilevanza politica e consistenza economico/imprenditoriale -dicasi Venafro- è orfano di rappresentanti diretti nel nuovo consesso regionale a Campobasso.
Tutti più o meno rappresentati, tanti Comuni con Tizio o Caia quali fiori all’occhiello pronti a rimboccarsi le maniche, i più impegnati h 24 ad adoperarsi per le comunità rappresentate, mentre Venafro -riscontro mai prima verificatosi !- sulla carta e d’acchito non ha rappresentanti diretti nell’assemblea politica molisana ! Nessun venafrano/a d’ambo i sessi siede oggi tra i banchi consiliari, mentre gli uscenti erano più di uno ! Questo, va ribadito ad onor del vero e in punta di cronaca, per scelta precisa ed inappuntabile degli elettori venafrani ! A costoro, assommanti ad oltre settemila, se n’erano proposti più di dieci d’ambo gli schieramenti, ma elettrici ed elettori venafrani, una volta ritrovatisi da soli nel seggio e nel segreto della cabina, hanno votato in tal modo da … non eleggere alcun loro candidato locale ! Implicitamente spalancando la sala del consiglio regionale a 21 membri di quasi tutto il territorio molisano, meno che di Venafro ! Dal che la “pesante” domanda di cui all’inizio del presente scritto : chi a livello politico perora oggi la causa venafrana, chi difenderà la città in questo quinquennio politico/amministrativo regionale che si concluderà nel 2028 ? Ribadito che tutti i 21 neo amministratori molisani -del resto, siamo qui per primi pronti a sottoscriverlo- non tarderebbero un solo istante se richiesti ad affermare pieno sostegno alla causa venafrana nel corso del quinquennio in corso, tanto ribadito -e rimarcato il sorprendente esito elettorale regionale in città- proviamo in chiusura di riflessioni a fare qualche nome di possibili “paladini” di istanze venafrane, se non altro in ragione della loro residenza e provenienza.
Cioè vediamo chi tra gli amministratori regionali attuali, in ragione del territorio di provenienza e quindi sulla carta, appare maggiormente portato a perorare, difendere e “battersi” per Venafro. Innanzitutto una donna, ossia il vice presidente del consiglio regionale Stefania Passarelli di Pozzilli in ragione anche dei tanti consensi raccolti a Venafro tant’é l’apertura di un proprio studio politico lungo viale San Nicandro a Venafro, quindi l’assessore Michele Iorio di Isernia ed il consigliere Andrea Di Lucente di Vastogirardi con delega alla digitalizzazione ect. Certamente, è bene ribadirlo perché nessuno possa risentirsi, anche altri ne hanno mezzi e possibilità, ma resta il dato inconfutabile che Venafro debba per cinque anni ricorrere ad altri per le proprie istanze ed aspettative ! Tanto hanno voluto e votato i settemila ed oltre elettrici/elettori venafrani e tanto democraticamente sarà ! Ma non sarà certo un bel vivere socio/economico/politico e qualche segnale già si è appalesato, purtroppo.
Una istanza dell’intero mandamento venafrano, tra le più urgenti, da rivolgere ai tre amministratori regionali appena citati e in contemporanea agli altri 28 del territorio molisano ? Certamente la ripresa ed il rilancio della sanità pubblica nell’ovest della regione, coi suoi 40mila e passa residenti che reclamano servizi, qualità e sicurezza in tema di assistenza medico/ospedaliera, che oggi invece è decisamente in forse e tale da preoccupare tantissimo quanti vivono e risiedono nel mandamento all’estremo ovest del Molise che va da Sesto Campano a Montenero Val Cocchiara, con Venafro capoluogo centrale naturale.
A tanto, e non è da poco, per i prossimi cinque anni devono pensare e provvedere politici di altre provenienze territoriali della regione per precisa determinazione degli elettori venafrani, sperando ed augurando che tanto effettivamente avvenga !