Rapporto Uilca sulla desertificazione bancaria: nove persone su dieci insoddisfatte dalla chiusura delle filiali

1 Febbraio 2024 0 Di

 

 

(PressMoliLaz) 01 feb 24 Nove persone su dieci sono insoddisfatte dalla chiusura degli sportelli bancari nel proprio comune. Per otto su dieci è fondamentale parlare con un operatore bancario. Per nove su dieci non sarebbe lo stesso se lo sportello bancario chiudesse e fosse sostituito da un bancomat. Per sei su dieci la prossimità bancaria influisce sulla propensione all’investimento in prodotti finanziari, a conferma che la banca non è solo un luogo dove custodire i risparmi ma anche il motore dal quale si origina la produzione di ricchezza.

Queste le maggiori evidenze emerse dalla ricerca svolta da Uilca durante la campagna itinerante Chiusura filiali? No, grazie, la prima indagine demoscopica volta a misurare il sentiment del fenomeno della desertificazione bancaria nel Paese. Il rapporto ha raccolto, sul territorio nazionale, 2.870 interviste. Per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, che costituiscono l’area Nielsen 4, sono state ascoltate 828 persone. I dati, elaborati dall’istituto di ricerca Lab 21.01, sono stati presentati il 18 gennaio in occasione di un Convegno presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) a Roma.

All’evento, il presidente del Cnel Renato Brunetta ha proposto l’apertura di un tavolo di confronto sul tema della desertificazione bancaria. “Siamo molto soddisfatti per l’esito della campagna Chiusura filiali? No, grazie che, come Uilca, abbiamo portato avanti per tutto il 2023.

 L’iniziativa è stata pensata e attuata partendo dalla convinzione che la chiusura degli sportelli bancari costituisca un problema di cui è necessario tutti prendano coscienza per gli effetti negativi che produce sotto il profilo sociale, economico e di legalità”, così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan sui risultati del Rapporto Annuale 2023 di Chiusura filiali? No, grazie. “Nel nostro giro per l’Italia abbiamo coinvolto cittadini, politica – locale e nazionale – istituzioni e associazioni, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare un dibattito tra tutti i soggetti istituzionali interessati, a partire da quelli presenti al Convegno, per trovare soluzioni, nel rispetto dei vari interessi coinvolti, ponendo al centro le necessità delle persone, in particolare quelle più in difficoltà.

Il settore del credito è centrale per favorire lo sviluppo del Paese, dell’economica nazionale e dei territori, e deve essere costante punto di riferimento con la professionalità che sempre dimostrano le lavoratrici e i lavoratori bancari e con un approccio coerente con i suoi compiti sociali, di tutela del risparmio e di ricerca del profitto in modo sostenibile.

È una battaglia che tutti insieme possiamo fare e come Uilca continueremo a presidiare il tema con grande attenzione, nell’ottica di favorire l’avvio di osservatori locali e nazionali per monitorare il fenomeno e individuare interventi condivisi per affrontare la questione. Un ringraziamento alla Uil, che ci ha sostenuto in tutto questo percorso, e a tutte le persone che abbiamo incontrato nelle piazze: ci hanno dimostrato che questo è un problema sentito da tutti e che richiede una soluzione condivisa”.

Per la Segretaria Generale della UIL Molise Tecla Boccardo “La desertificazione bancaria è l’anticamera dell’abbandono delle aree interne da parte anche di cittadini e imprese, bisogna invece mettere in campo un potenziamento dei servizi per limitare lo spopolamento maggiormente evidente proprio in Molise, dove ci sono sempre meno sportelli, con il rischio che i problemi aumentino soprattutto nelle aree prevalentemente abitate da anziani, spesso con competenze informatiche limitate per utilizzare i servizi su piattaforme online, che vanno messi in condizione di fruire dei servizi bancari sul territorio.

Lo spopolamento e la crescita vicina allo zero rappresentano un dato allarmante per la sopravvivenza del Molise, punti che vanno superati prima dell’attuazione del disegno di legge di autonomia differenziata con target condivisi, stabilendo nuovi livelli essenziali di prestazioni (LEP) per non restare indietro e ridurre invece i divari nelle condizioni di vita, nei servizi e nelle opportunità offerte alle donne e ai giovani, alle famiglie, all’intera società.” Per il Segretario Generale Uilca Molise Ermando Ciocca “Va considerata l’identità del territorio, soprattutto per quanto riguarda il tessuto socio-economico.

 Il Molise è una terra di forte imprenditoria locale che fa delle proprie eccellenze la prima fonte di prosperità: se non mettiamo al fianco degli imprenditori molisani una struttura bancaria ben capillarizzata, efficiente ed attenta alle loro necessità si colpiscono non solo le aziende in essere ma si va a limitare di molto la nascita di nuove attività.

 La regione soffre da anni di una fuga costante di giovani che si allontanano a causa delle scarse possibilità lavorative: se si continuano a chiudere gli sportelli bancari non si farà altro che accelerare il fenomeno. Da tutelare è anche la componente meno giovane della popolazione molisana: va garantito il pieno accesso ai servizi bancari tramite uffici che permettano il contatto diretto con i dipendenti, non solo con bancomat ed applicazioni.”

“L’apertura di un tavolo di confronto presso il CNEL, che nei giorni scorsi ha deliberato l’avvio di un gruppo di lavoro tematico sul caso specifico della desertificazione degli sportelli bancari, è rivelatore di due fattori di estrema importanza: da una parte, si riconosce la dimensione nazionale del fenomeno con tutta la preoccupazione per quelle che saranno le conseguenze sui territori e, dall’altra, la necessità di individuare soluzioni condivise con le istituzioni che invertano la tendenza alla chiusura delle filiali promuovendo il presidio territoriale anche in virtù del ruolo sociale ricoperto dalle banche. E’ necessario offrire servizi adeguati alle necessità del territorio, contrastando tutti i fenomeni che ne portano all’impoverimento” concludono Boccardo e Ciocca.

La prima domanda rivolta agli intervistati si concentra sul “gestore” del denaro: 7 persone su 10 scelgono solo la banca (69,2%). Il 17,9% sceglie sia la banca che la posta mentre l’8,7% solo le poste. Area Nielsen 4. La prima domanda rivolta agli intervistati si concentra sul “gestore” del denaro: 6 persone su 10 scelgono solo la banca (64%). Il 17,3% sceglie sia la banca che la posta mentre il 14,6% solo le poste. Molise. La prima domanda rivolta agli intervistati si concentra sul “gestore” del denaro: 6 persone su 10 scelgono solo la banca (60,3%). Il 18,5% sceglie sia la banca che la posta mentre il 15,9% solo le poste. OGNI QUANTO SI VA IN BANCA? Italia.

La metà degli intervistati, il 52,4%, si reca generalmente nella propria filiale bancaria almeno una volta al mese, di cui il 22,4% “una volta a settimana” e il 30% “una volta al mese”. Il 21% si reca in banca “una volta ogni 6 mesi”, il 13,8% “una volta l’anno” e il 9,8% dichiara di non recarvisi “mai”.

La metà degli intervistati, il 49,2%, si reca generalmente nella propria filiale bancaria almeno una volta al mese, di cui il 24% “una volta a settimana” e il 25,2% “una volta al mese”. Il 24,6% si reca in banca “una volta ogni 6 mesi”, il 16,1% “una volta l’anno” e il 7,4% dichiara di non recarvisi “mai”. Molise. Il 38,4% si reca generalmente nella propria filiale bancaria almeno una volta al mese, di cui il 19,6% “una volta a settimana” e il 18,8% “una volta al mese”.

Il 35,1% si reca in banca “una volta ogni 6 mesi”, il 18,4% “una volta l’anno” e l’8,1% dichiara di non recarvisi “mai”. COSA SI FA IN BANCA? Italia. Le operazioni che vengono effettuate più spesso in banca sono: “prelievo di contanti” al primo posto (43,5%) seguito dai “pagamenti” con il 31,8% e dagli “investimenti/finanziamenti” (26%). Area Nielsen 4.

Le operazioni che vengono effettuate più spesso in banca sono: “prelievo di contanti” al primo posto (41,9%) seguito dai “pagamenti” con il 35,2% e dagli “investimenti/finanziamenti” (21,5%). Molise. Le operazioni che vengono effettuate più spesso in banca sono: “prelievo di contanti” al primo posto (39,7%) seguito dai “pagamenti” con il 33,8% e dagli “investimenti/finanziamenti” (16,2%).