La Corte Costituzione “boccia” Rendiconto e Legge di Stabilità. “Mancano 100 mln di euro da ripianare” La nota del Consigliere regionale Pd Micaela Fanelli sulla la sentenza Corte Costituzionale sul bilancio regionale

13 Marzo 2024 0 Di

 

 

(PressMoliLaz) Campobasso, 13 Mar 24 Riceviamo e pubblichiamo:  Per quadrare il bilancio previsionale, la Giunta Roberti si è sperticata in ringraziamenti al Ministero di via XX settembre a Roma. Ed erano 40 milioni, di cui circa la metà di maggiori tasse e molti di più di maggiori “sole”, come la cancellazione dei crediti delle imprese verso la Regione (una “sciocchezza” da non meno di 130 milioni di euro).

La sintesi della decisione della Corte costituzionale sul rendiconto 2020, a valere su bilancio 2021, e della stabilità 2022, è questa. Con una serie di stoccate pesantissime all’indirizzo del professore di economia Donato Toma e della sua maggioranza, sostanzialmente quella di oggi.

Una sentenza storica quella della Corte Costituzionale, su una storica impugnativa della Corte dei Conti. Per la prima volta, infatti, la Corte dei Conti si è vista costretta ad impugnare le leggi regionali e lo ha fatto con degli argomenti e dei toni tanto fermi quanto gravi. E a ben d’onde. D’altronde rispetto ai propri rilevi fondati e formalmente dati in sede di parifica e nelle interlocuzioni con l’ente, sono state fatte orecchie da mercante. Peggio, si è corretto il tiro per un milione e mezzo, su poco meno di 100, circostanza che immagino la Corte male avrà digerito. E l’irrisione che pare sia la cifra di questo decennio destrorso in corso, giustamente non è stata sopportata anche perché significava legittimare un bilancio “non veritiero”.

Si, perché con estrema chiarezza e onestà, la Corte dei Conti rilevava che il disavanzo 2020 era addirittura maggiore rispetto all’esercizio precedente (e qui spero si interrompa la giaculatoria che gli errori erano dei Governi precedenti) ed era pari a circa 589 milioni di euro. Ossia la somma dei 494 dichiarati dalla Regione e dei 94 non computati. Una sottostima dolosa. Gli argomenti della Regione che non ha accettato i rilevi della Corte dei Conti e si è “difesa” dinanzi alla Corte Costituzionale sono stati ritenuti non validi.

In particolare, gli errori riguardavano, “l’ingiustificata presenza di ingenti residui vetusti, la mancata rilevazione di spese obbligatorie, la sottostima del fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) e del fondo contenzioso, e l’insufficienza del fondo residui perenti e delle quote vincolate, elementi da cui l’organo di controllo deduceva una imponente quota di disavanzo non emersa. La Giunta regionale, per ottemperare ai rilievi dei magistrati contabili, adottava la deliberazione n. 404 del 30 novembre 2021, proponendo al Consiglio regionale alcune ‘misure correttive’ che confluivano nella legge regionale del Molise n. 6 del 2021. Tali misure, tuttavia, sono state valutate inadeguate dalla stessa Sezione di controllo rispetto agli accertamenti definitivi di cui alla decisione n. 80/2021/PARI, traducendosi in una variazione del disavanzo, che passava da euro 492.939.940,12 a euro 494.258.381,92, con applicazione in aumento di soli 1.318.441,80 euro, invece dell’incremento stimato dalla Sezione regionale, seppur con criteri di massimo favore per l’ente, quanto meno in 94.861.449,11 euro. Le scritture di competenza del 2021 (impegni e accertamenti) si sviluppavano, pertanto, sulla base del disavanzo di amministrazione gravemente sottostimato, cristallizzato nella legislazione regionale di approvazione del rendiconto finanziario per l’esercizio stesso”.
Tutto questo era stato puntualmente evidenziato in Consiglio regionale da noi delle minoranze, citando i pareri negativi dei revisori dei Conti e pregando la maggioranza di non procedere se non a seguito del giudizio definitivo della Corte. Anche la maggioranza Roberti, infatti, ben sapeva che pendeva questa spada di Damocle e ha fatto orecchie da mercante.
Hanno fatto finta di niente, per dirla con Bersani, avendo un elefante nel corridoio! E questi sono i disastrosi risultati dell’incompetenza e dell’arroganza di Roberti, della sua Giunta e della sua maggioranza di centrodestra.