“Valorizzazione della cultura enogastronomica molisana” la proposta di legge dei consiglieri Pallante, Passarelli e D’Egidio
9 Maggio 2024
(PressMoliLaz) Campobasso, 09 Mag 24 I Consiglieri Quintino Pallante, Stefania Passarelli e Armandino D’Egidio hanno presentato una proposta di legge regionale -contraddistinta con il numero 25 del Registro delle iniziative legislative- concernente: “Valorizzazione della cultura enogastronomica molisana – Istituzione del logo Ristorante tipico del Molise”.
Nella consapevolezza -spiegano i presentatori nella relazione di accompagnamento al testo proposto- che in Molise si sta diffondendo un turismo sempre più consapevole delle nostre ricchezze enogastronomiche, la Regione deve tutelare i ristoratori che con grandi fatiche, dopo gli anni della pandemia e in piena crisi energetica, offrono ai loro ospiti prodotti genuini, rispettosi della sostenibilità e dell’ambiente, ma anche della salute dei consumatori. La Regione -si rileva ancora nella relazione-, che è sempre stata vicino ai produttori e ai ristoratori, vuole favorire la conservazione e la trasmissione della cultura enogastronomica, per rafforzare il legame tra i prodotti tipici e i territori da cui essi provengono. Per raggiungere tale obiettivo il ruolo dei ristoratori è fondamentale, perché sono loro a far da tramite tra i consumatori e le straordinarie eccellenze enogastronomiche molisane. Il testo presentato, dunque, cerca di accogliere le istanze pervenute dalle associazioni di categoria che hanno evidenziato la necessità di un intervento normativo volto alla valorizzazione delle eccellenze molisane che passano anche e soprattutto per la tradizione enogastronomica. Le iniziative proposte, infatti, sono volte ad attribuire un riconoscimento agli esercizi di ristorazione tipici per supportarne ed incentivarne l’azione.
L’articolato, pertanto, prevede che la Regione istituisca un logo denominato “Ristorante tipico del Molise” la cui concessione per l’utilizzo è in capo alla Presidenza del Consiglio regionale, che unitamente alle principali associazioni di categoria, adotta un regolamento che disciplina l’uso e il controllo. I ristoratori che avranno diritto all’utilizzo del logo saranno iscritti in un apposito registro in continuo aggiornamento tenuto presso la stessa Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale.
L’utilizzo del logo “Ristorante tipico del Molise” sarà consentito -si legge nel testo- agli operatori della ristorazione che, nel rispetto dimostrino il possesso dei requisiti di merito così distinti:
a) Utilizzo di almeno una delle seguenti categorie di prodotti: a1. prodotti agroalimentari classificati e riconosciuti come DOP, IGP, DOC e DOCG; a2. prodotti provenienti da agricoltura biologica o appartenenti ai c.d. Presidi Slow Food; a3. Prodotti che hanno ottenuto la denominazione de.co. (denominazione comunale) per la tutela e la valorizzazione dei prodotti tradizionali locali.
b) Valorizzazione della “filiera corta” mediante: b1. l’individuazione, anche quantitativa, degli ingredienti utilizzati; b2. l’individuazione della provenienza geografica dei fornitori o dei produttori;
c) Valorizzazione dell’informazione al consumatore sulla qualità territoriale accertabile mediante: c1. la previsione di menu e carta dei vini che riportino una informazione esplicita sulla preparazione dei piatti e sull’effettiva composizione degli stessi; c2. la previsione di informazioni relative ai luoghi di produzione degli alimenti utilizzati nonché sugli aspetti storici legati alle produzioni tradizionali locali.
d) L’utilizzo dei prodotti è finalizzato alla valorizzazione delle ricette tipiche della tradizione culinaria molisana.
Al fine della diffusione della cultura enogastronomica molisana e del logo “Ristoratore tipico del Molise”, è prevista, poi, l’istituzione della “Settimana della cultura enogastronomica molisane”, nello svolgimento della quale sono organizzati eventi e laboratori.
La proposta di legge passa ora all’esame della Commissione permanente che si occupa della materia che dopo l’istruttoria e l’espressione del parere di competenza la invierà al Consiglio regionale per le determinazioni conclusive.