ASReM, il D.G. Di Santo smentisce ‘Fuori dal Coro’ e racconta il lavoro fatto ed i risultati raggiunti (foto) Preoccupazione per la difficile assunzione dei medici che non preferiscono venire in Molise
5 Novembre 2024
(PressMoliLaz.) -V.G.- Campobasso, 05 Nov. 24 Animata conferenza stampa stamane presso la sede Asrem di via Petrella a Campobasso. Il Direttore Generale Giovanni Di Santo presentatosi alla stampa con tutto il suo staff dirigenziale, è stato un fiume in piena ed è apparso molto infastidito dalla visita e dal servizio di Rete 4 della trasmissione “Fuori dal Coro” di Mario Giordano andato in onda mercoledì scorso
A chi dei cronisti gli ha chiesto subito se ci sono stati sviluppi sulla diatriba tra la sua Direzione e quella della struttura Commissariale intervenuta subito dopo la trasmissione, il DG Di Santo ha glissato la risposta ma nel contempo, ha ringraziato la stessa Struttura Commissariale, confermando la stima ai due Commissari (Bonamico e Di Giacomo). Le loro dichiarazioni, aggiunge, hanno semplicemente accelerato i tempi per fare il punto sulle liste di attesa in Molise, tematica al centro dell’attenzione in tutta Italia.
Subito dopo, ha contestato il servizio giornalistico della trasmissione Mediaset ‘Fuori del Coro’ sostenendo che non ha rispecchiato la realtà dei fatti. Contributi che, in qualche modo, hanno messo in discussione le attività dei direttori generali, ledendo le immagini delle aziende sanitarie, per cui la FIASO ha già adito le vie legali.
“Sono stato sempre disponibile, ha spiegato il dg Di Santo, ho anche dato appuntamento ai giornalisti di Fuori dal Coro per una intervista, ma non si sono presentati”.
Dopo queste due necessarie premesse prima di soffermarsi sull’argomento cardine della giornata ovvero: liste di attesa ed abbattimento delle stesse, in press conference ha dichiarato.
“Quando ci siamo insediati, lo scorso ottobre, affiancato dal direttore sanitario, Bruno Carabellese e dalla direttrice amministrativa, Grazia Matarante, abbiamo scoperto che vi erano circa 70mila prestazioni in attesa e 300 agende personalizzate, ognuna facente capo ad un medico. Non esisteva un CUP regionale e le prenotazioni non avvenivano secondo un idoneo codice prescrittivo: U per le urgenti, B per le brevi, D le differite, P per le programmate. Non vi era controllo degli iter, dell’attività libero professionale (c.d. Alpi) e delle visite effettivamente espletate o sospese ad horas per assenza improvvisa del medico. Abbiamo, quindi, lavorato tempestivamente sul Centro Unico di Prenotazione, sulla riorganizzazione delle agende, sulla appropriatezza prescrittiva e sul governo della domanda, e sulla prelista, cioè sulla presa in carico del cittadino.
Con delibera 736 dell’11 ottobre 2023, abbiamo istituito la cabina di regia: un gruppo di persone impegnate sullo smaltimento delle liste di attesa. Successivamente abbiamo dato vita al nucleo sull’appropriatezza prescrittiva e alla commissione HTA per l’acquisto di importanti attrezzature. Ed ancora. Non potevamo non soffermarci sul tempario, cioè sui tempi necessari per l’espletamento di una visita, da eguagliare su tutto il territorio regionale per poter così calibrare anche il numero di prestazioni da assegnare a ciascun professionista, e su questo stiamo aspettando che sia decretato dagli organi al di sopra della azienda. Quanto al privato accreditato, ha continuato Di Santo, è presente già da mesi nelle nostre agende. Queste ultime, a volte, risultano sature e se capita di non riuscire ad offrire delle visite all’utenza molisana è perché mancano specialisti.
È il caso, ad esempio, della ecografia muscolo tendinea, prestazione che forse effettua qualche radiologo, ma che di fatto non rientra neanche nelle 69 traccianti delle liste di attesa e che non risulterebbe neppure mai richiesta presso il CUP. Questione affrontata dalla trasmissione ‘Fuori dal Coro’ che, ancora una volta, ha voluto mettere alla berlina la sanità molisana. Quanto ai pazienti neoplastici li prendiamo direttamente in carico, con una priorità assoluta. Tutto questo non vuol dire che non abbiamo criticità, ma con fermezza possiamo affermare di aver raggiunto risultati importanti. Tante prestazioni prima non erano incluse nelle agende, ora sono presenti ed erogate nei tempi giusti. Infine, con riguardo alla spesa, oggi per il recupero delle liste di attesa abbiamo bisogno di 1milione e 200mila euro, ne abbiamo speso 600mila, quindi ben oltre il 2%, siamo al 50%. Questo è il nostro impegno, la nostra incondizionata disponibilità in un lavoro continuo, in sinergia con la struttura commissariale e la Regione Molise per garantire una sana sanità all’utente molisano”.
È quindi seguito un approfondimento sui numeri, affidato al dirigente responsabile dei sistemi informativi aziendali, Raffaele Malatesta che, mostrando i dati presenti nell’area ‘Amministrazione trasparente’ del sito dell’ASReM, ha illustrato i passi in avanti fatti nell’ultimo anno sul governo delle liste di attesa in regione.