“Il Tempo” celebra gli 80 anni di fondazione, ma dimentica di invitare i giornalisti molisani collaboratori del passato Lettera aperta del collega Tonino Atella
22 Novembre 2024
(PressMoliLaz.) Venafro, 22 Nov. 24 Lettera aperta del decano dei giornalisti molisani nonché venafrano, Tonino Atella, il quale nel richiamare l’evento celebrativo degli 80 anni della fondazione del quotidiano “il TEMPO non ha pensato di invitare allo stesso i collaboratori/giornalisti molisani che ne hanno portato la fiaccola ed in particolare quelli Isernia e provincia con all’interno pagine dedicate al Molise e alla provincia di Isernia. Il collega Atella con questa sua a dir poco amareggiata nota, che riportiamo integralmente, esprime tutta la sua tristezza. Noi della redazione di PML ne esprimiamo tutta nostra solidarietà:
“Quale decano dei giornalisti molisani e iscritti all’ordine giornalisti del Molise e già corrispondente de “IL TEMPO” di Roma dalla prima metà degli anni ’70, lo scrivente Tonino Atella sottolinea il mancato invito all’evento romano per celebrare gli 80 anni de “IL TEMPO”, giornale fondato da Renato Angiolillo e diretto da Gianni Letta, dei rappresentanti dei giornalisti molisani che hanno collaborato per decenni col predetto quotidiano della capitale, scrivendone dalla provincia italiana.
Per tutti ricordo lo scomparso caporedattore della “Cronaca del Molise “ del predetto giornale rag. Carlo Sardelli, senza togliere meriti a tutti gli altri.
Ebbene i rappresentanti di cronisti e giornalisti che dalla provincia italiana collaboravano, per lo più gratuitamente, col giornale romano sostenendone informazione e diffusione, non sono stati considerati per il recente evento nella capitale con cui celebrare gli 80 anni del giornale, disattendendo di fatto il loro preziosissimo ruolo svolto per decenni.
Una mancanza, se si permette, grave e imperdonabile, ricordando cosa e quanto tanti cronisti e giornalisti della provincia italiana hanno dato per il giornale in questione.
Sarebbe bastato, si ritiene, un semplice invito per gratificare e “ripagare” l’apporto pluridecennale di molti, costantemente nell’ombra ma utilissimi per la diffusione de IL TEMPO”.