Coronavirus, in arrivo 8 milioni di accertamenti dall’Agenzia delle Entrate. Arenare: “serve pace fiscale”. Lo denuncia il partito Forza nuova
26 Aprile 2020(PressMoliLaz) Roma, 26 apr. Le misure emergenziali adottate per fare fronte all’emergenza Coronavirus sembra che subiranno presto un deciso allentamento; contestualmente riprenderà a pieno ritmo l’attività accertativa dell’Agenzia delle Entrate, il cui direttore, Ernesto Maria Ruffini, ha annunciato che a partire da giugno, entro la fine del 2020, partiranno oltre 8 milioni di notifiche.
A riguardo è intervenuto il segretario nazionale del Sinlai, Valerio Arenare: “Abbiamo appreso che l’Agenzia delle Entrate, non appena la quarantena sarà allentata, intende riprendere a pieno ritmo gli accertamenti fiscali; ciò significa, per gli italiani, che oltre al danno della totale mancanza di introiti e fatturato per diversi mesi, dovranno presto fare i conti con la beffa delle cartelle da pagare.
Premesso che ciò è assolutamente inaccettabile, vista la grave crisi che l’emergenza Coronavirus comporterà, quello che serve all’economia italiana per ripartire è la pace fiscale per tutta la seconda parte dell’anno.
Proponiamo, quindi, lo stralcio totale di tutte le cartelle, nonché la risoluzione immediata dei procedimenti in corso e, cosa fondamentale, l’ulteriore sospensione dell’attività accertativa fino al 31 dicembre.
Diversamente, il tessuto produttivo del Paese, già duramente provato dall’emergenza sanitaria, rischia di collassare defimitivamente”.
A riguardo è intervenuto il segretario nazionale del Sinlai, Valerio Arenare: “Abbiamo appreso che l’Agenzia delle Entrate, non appena la quarantena sarà allentata, intende riprendere a pieno ritmo gli accertamenti fiscali; ciò significa, per gli italiani, che oltre al danno della totale mancanza di introiti e fatturato per diversi mesi, dovranno presto fare i conti con la beffa delle cartelle da pagare.
Premesso che ciò è assolutamente inaccettabile, vista la grave crisi che l’emergenza Coronavirus comporterà, quello che serve all’economia italiana per ripartire è la pace fiscale per tutta la seconda parte dell’anno.
Proponiamo, quindi, lo stralcio totale di tutte le cartelle, nonché la risoluzione immediata dei procedimenti in corso e, cosa fondamentale, l’ulteriore sospensione dell’attività accertativa fino al 31 dicembre.
Diversamente, il tessuto produttivo del Paese, già duramente provato dall’emergenza sanitaria, rischia di collassare defimitivamente”.
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