Campidoglio, al via unità di strada per contrasto a prostituzione minorile maschile Progetto in sinergia con Intersos e Digivis, finanziato dall’Unione Europe
1 Dicembre 2020(PressMoliLaz.) Roma, 01 Dic. 20 Prende il via a Roma la prima unità di strada interamente dedicata alla prostituzione minorile maschile. Si tratta di un progetto frutto della sinergia tra Roma Capitale e l’organizzazione umanitaria Ong Intersos e Digivis, certificato e finanziato dall’Unione Europea per una cifra pari a 345mila euro nell’arco di 18 mesi, a partire dal 2 novembre 2020.
Il progetto, denominato ‘Rest’, nasce da un assunto: la violenza sessuale di genere sui giovani uomini è un fenomeno meno conosciuto e sottostimato. Spesso non viene neanche denunciato alle istituzioni responsabili del sistema di accoglienza ed integrazione, e le vittime spesso non denunciano per paura dello stigma che ciò comporterebbe.
I numeri del fenomeno sono impressionanti. Dal 2014 più di 70.000 minori stranieri non accompagnati (MSNA) sono arrivati in Italia via mare, 60.000 dei quali sono divenuti maggiorenni. Secondo il Ministero italiano del Lavoro e delle Politiche Sociali, a dicembre 2019 erano 5383 i MSNA ospitati in strutture ricettive. La maggior parte sono maschi (94,8%) di 17 anni di età (61,5%). Quando diventano maggiorenni, la maggioranza dei minori stranieri non accompagnati perde il diritto all’accoglienza, e diviene esposta ad esclusione sociale e a rischio di sfruttamento lavorativo e sessuale. Questi giovani uomini sfruttati rappresentano un settore della popolazione migrante difficile da raggiungere per diverse ragioni: ambiente criminale che previene le loro denunce o la loro ricerca di aiuto, paura di potenziali vendette verso i familiari rimasti nel paese di origine, la durata dei procedimenti burocratici e la mancanza di un supporto integrato appropriato.
“Si tratta di un’iniziativa allo stesso tempo rivoluzionaria e fondamentale per una fascia di persone ai margini della società e dei servizi, che in molti casi rappresentano dei veri e propri invisibili. L’Amministrazione, grazie a un lavoro di profonda sinergia con l’Unione europea e con Intersos, avvia un percorso che consentirà di recuperare e reinserire tantissimi minorenni, sottraendoli letteralmente alla strada, alla criminalità, allo sfruttamento. Determinante è la funzione della comunicazione con questi ragazzi, grazie al contatto diretto sulle strade della città ma anche tramite un’attività sui social che permetterà di interagire con loro in qualsiasi momento”, sottolinea la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
L’unità mobile sarà formata da uno staff multidisciplinare che comprende 2 operatori con competenze in mediazione culturale e linguistica, 1 ‘case manager’, un medico. L’unità mobile svolgerà due uscite settimanali negli insediamenti informali individuati, secondo un calendario operativo prestabilito, che potrà subire modifiche in base alle necessità.
Le attività comprenderanno:
– Monitoraggio dei principali punti di aggregazione su strada di Minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni esposti a sfruttamento;
– Informativa sui diritti e i servizi disponibili sul territorio;
– Informativa specializzata per persone sopravvissute a violenza sessuale;
– Rinvio a Intersos e ai servizi sociosanitari sul territorio
Il progetto utilizzerà il web ed i social per promuovere i servizi ed i protocolli adottati con l’obiettivo di sostenere l’inclusione e offrire rifugio ai giovani migranti a rischio sfruttamento sessuale ma anche lavorativo o comunque a rischio di devianza.
“Il progetto consente di conoscere in modo articolato un fenomeno sempre sottostimato e di intervenire in modo operativo per fronteggiarlo e contrastarlo. Viene introdotta una modalità innovativa. La gran parte degli interventi, infatti, si è sempre concentrata solo sui giovani, senza affrontare anche la catena dei servizi e degli attori dell’accoglienza in maniera standardizzata ed integrata. In questo modo, ai progetti manca un approccio globale che tenga conto anche del contesto informale sociale e di quello del gruppo di pari. Noi, invece, affrontiamo la questione con approccio scientifico, puntando su una vera e propria griglia di analisi e valutazione. Questo metodo costituirà il vero valore aggiunto”, spiega la Delegata all’Inclusione della Sindaca, Monica Rossi.
“Questo progetto nasce da dieci anni di esperienza al fianco dei minori soli e aggredisce uno degli ambiti di maggiore violenza ed esclusione che derivano dall’invisibilità. Una di quelle emergenze nascoste, o che non si vogliono vedere, con le quali i nostri operatori e le nostre operatrici si confrontano ogni giorno. In questi 10 anni abbiamo assistito oltre 6mila minori costretti a vivere in strada, con un impegno che inizia nel 2011 con il centro A28 dedicato all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in transito e prosegue oggi con Intersos 24, un centro polifunzionale dedicato all’accoglienza protetta, all’accesso alle cure mediche e all’inclusione sociale che abbiamo inaugurato nel 2017 a Torre Spaccata. Avere le istituzioni al nostro fianco su un tema così delicato è per noi un valore aggiunto”, sottolinea Cesare Fermi, Direttore dell’Unità Migrazioni di Intersos.
Si farà leva su canali social dedicati e multilingue in grado di raggiungere direttamente, tramite messaggi mirati, i giovani ‘sommersi’ e isolati già presenti nel nostro Paese e quindi difficilmente raggiungibili con contatti diretti. La strategia di informazione e comunicazione non sarà rivolta solo ai giovani già presenti nel nostro Paese, ma anche ai ragazzi ancora nei paesi di origine che hanno deciso di affrontare i pericolosi viaggi verso l’Europa e che sono del tutto inconsapevoli riguardo i rischi cui incorrono durante il loro percorso
Attraverso le strategie di comunicazione on line e Social si punta a raggiungere, con messaggi informativi, almeno 1 milione di account di giovani minori o comunque giovani sino a 21 anni dei principali paesi di emigrazione verso l’Italia.