Covid-19, I Sindaci del Basso Molise chiedono un incontro urgente con Regione, Asrem e struttura commissariale
13 Febbraio 2021(PressMoliLaz) Termoli (CB), 13 feb 21 Con una missiva inviata nel pomeriggio i sindaci del Basso Molise hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Donato Toma, al direttore Generale dell’Asrem Oreste Florenzano, al direttore sanitario Maria Virginia Scafarto e ai commissari Angelo Giustini e Ida Grossi. Nella lettera sono state evidenziate tutte le criticità che attualmente si vivono nei paesi del Distretto Sanitario a causa dell’incremento di contagi derivati dalla Variante del Covid-19 che è stata evidenziata negli ultimi giorni. A farsi promotore dell’iniziativa il sindaco di Termoli Francesco Roberti; Il coordinamento dei sindaci del Basso Molise si è riunito diverse volte in questi giorni per cercare di trovare una intesa al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica.
DI seguito la lettera inviata:
Dott. Donato Toma
Presidente Regione Molise
Dott. Oreste Florenzano
Direttore Generale Asrem
Dott.ssa Maria Virginia Scafarto
Direttore Sanitario Asrem
Dott. Angelo Giustini
Commissario ad acta Sanità Molise
Dott.ssa Ida Grossi
Sub Commissario ad acta Sanità Molise
OGGETTO: SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEL BASSOMOLISE
Signorie Loro Illustrissime, con la presente nota a firma dei sindaci del BassoMolise si
porta a conoscenza delle difficoltà che stanno attualmente vivendo i nostri territori a causa
dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che perdura ormai da un anno, e la nuova ondata preoccupa
ulteriormente in considerazione della variante Covid-19.
Nei nostri comuni la figura del sindaco, oltre ad essere intesa come massima autorità sanitaria
locale, viene soprattutto considerata come un amico, un fratello, un conoscente a cui rivolgersi per
confidare paure, dubbi e perfino difficoltà personali.
Oggi chi scrive lo fa in questa veste e non come un amministratore burocrate posto dietro una
scrivania, bensì come colui che posto in prima linea, deve dare rapide risposte alle innumerevoli
difficoltà. La declinazione degli eventi a cui siamo chiamati ci porta ad essere consapevoli che una
pandemia è intesa come una emergenza gravosa dove il fattore tempo è la prima variabile da
soddisfare.
L’impennata dei contagi e l’alta percentuale dei positivi fa emergere con maggiore evidenza la
presenza di soggetti con una sintomatologia accentuata tale da richiedere rapide cure e una
maggiore ospedalizzazione. Comprendiamo bene la pressione sui nostri nosocomi e sugli operatori
sanitari.
Tuttavia l’evoluzione del virus, essendo più aggressivo, richiede una rivisitazione dell’approccio
principalmente da un punto di vista dei ricoveri. Quanto ci viene segnalato dai nostri concittadini
non è legato esclusivamente alle terapie che attraverso le Usca vengono somministrate
periodicamente ma, il loro stato di degenza, ha altresì bisogno di ulteriore assistenza connessa allo
stato di salute in cui versano.
Molti soggetti vivono soli, altri hanno intere famiglie positive. Le sintomatologie più frequenti sono
la spossatezza, la febbre alta e l’incapacità di compiere le più elementari attività quotidiane.
Molte famiglie, a causa di tutto ciò, spesso non hanno nessuno che li possa assistere. I malati hanno
difficoltà nel cucinare, nel lavare la biancheria e pertanto presentano uno stato di degrado familiare
che acuisce ulteriormente la degenza.
Troppi anziani hanno bisogno di ossigenoterapia, peraltro introvabile. Di saturimetri, maschere per
l’ossigeno e altra strumentazione che in alcuni casi risultano di difficile utilizzo.
Pur riconoscendo lo sforzo incessante a cui le Usca sono sottoposte quotidianamente, va
evidenziato che il nostro territorio presenta altresì una viabilità fragile e che mette a dura prova
anche gli operatori sanitari nel doversi recare nei vari comuni.
Oggi l’intervento tempestivo è alla base della cura da Covid-19 soprattutto nei malati già affetti da
altre patologie.
Come sindaci segnaliamo l’urgenza di avere maggiore disponibilità all’isolamento dei singoli
soggetti, nonché al ricovero dei tanti cittadini che da soli non possono affrontare l’evoluzione della
malattia.
Ci chiediamo se non sarebbe opportuno ampliare spazi ospedalieri già attrezzati, nei quali la
presenza di operatori sanitari vaccinati con l’ausilio delle Usca implementerebbero una assistenza
continuativa con ulteriore supporto psicologico del malato.
Una riprogrammazione degli spazi ospedalieri sarebbe un elemento indispensabile per poter
arginare in maniera celere l’espandersi della pandemia. Tali interventi sono di facile attuazione e
non più procrastinabili.
In attesa di un Vostro riscontro, si richiede un incontro con i sindaci (o delegazione ristretta) per
affrontare la suddetta tematica.
Distinti saluti
I sindaci appartenenti al Distretto Sanitario del BassoMolise.