Don Francesco Romano ‘cacciato’ da Macchiagodena. Lettera di alcuni cittadini

16 Febbraio 2021 1 Di

(PressMoliLaz.) Macchiagodena (Is),  16 Feb. 21   “Piu’ di un sacerdote per Macchiagodena”.  Inizia cosi una nota trasmessa da alcuni macchiagodenesi alla nostra redazione che riportiamo integralmente:

Don Francesco Romano

“Questa lettera aperta vuole essere una riflessione, a voce alta, in merito a quanto è accaduto nella comunità macchiagodenese a scapito dell’ormai ex parroco Don Francesco Romano.

Negli ultimi tre anni, Don Francesco Romano, per tutti Don Franco, ha dovuto affrontare una vera e propria battaglia, messa in piedi da poche famiglie della comunità spinte da motivi personali, manie di protagonismo e sete di potere all’interno della Chiesa stessa, affinché potessero raggiungere il loro scopo: “cacciarlo” dopo ben 36 anni di esemplare sacerdozio. Purtroppo il termine più adatto per descrivere quanto è stato fatto è proprio questo “cacciare”. Ebbene nel 2020 tutto questo è stato possibile! A Macchiagodena sono abituati a tutto e ormai non ci si meraviglia più di nulla, la cattiveria la fa da padrona e questa vicenda ne è la prova tangibile.

Le famiglie anzidette hanno costantemente “assillato” l’Arcivescovo Mons. Giancarlo Maria Bregantini infangando l’operato di Don Franco in merito al catechismo, alle feste parrocchiali, ai suoi modi burberi, alle processioni, alle tariffe, allo spostamento delle statue per l’adorazione, accusandolo, altresì, di “tenere le Chiese chiuse”, di aver reso il paese centro “morto”, di aver rubato l’oro di San Nicola e chi più ne ha, più ne metta!!! Fortunatamente il suo carattere forte gli ha permesso di non farsi prevaricare in alcun modo e mai da nessuno.

Malgrado i continui andirivieni e chiamate alla Curia, la situazione di Don Franco rimaneva invariata, motivo per il quale, forse, queste famiglie hanno ben pensato di scomodare addirittura il Vaticano portando con sé delle foto e delle registrazioni audio, estorte in maniera vile e completamente “manipolate” a danno del povero parroco. A questo punto non c’è stato più niente da fare, nonostante la mobilitazione della gran parte della comunità macchiagodenese in favore di Don Franco…Il suo destino era ormai segnato: il trasferimento era alle porte.

Guai però a pensare che questa sia stata per lui una sconfitta: niente di più falso! Anzi, come le Sacre Scritture insegnano: “Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli AMICI…sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.

Da questo passo del Vangelo di Luca si evince, dunque, che anche Don Franco è stato tradito alle spalle dai suoi stessi amici proprio perché ha seguito le orme del Signore.

Don Franco ha fatto per Macchiagodena un ottimo lavoro, non solo dal punto di vista spirituale ma anche da un punto di vista più’ materiale, testimoniato in primis dalla sua grandissima intuizione “il villaggio San Nicola”, frutto della tenacia, del coraggio e della perseveranza che lo hanno da sempre contraddistinto e non e’ da meno l’appartamento, sito nell’ex scuola materna del paese, ristrutturato completamente con il denaro della “famiglia romano”, la sua!!!!!

Macchiagodena, purtroppo, non e’ stata in grado di essere riconoscente per il bene che don Franco ha da sempre fatto per tutta la sua comunità’, in assoluto silenzio e senza il bisogno di applausi e di like suoi social (“State attenti a non fare il bene in pubblico per il desiderio di essere ammirati dalla gente; altrimenti non avrete nessuna ricompensa dal Padre vostro che è in cielo”, passo del Vangelo secondo Matteo).

E’ stato per tutti un grande dolore immaginare, Don Franco che, con il viso mesto ha preparato i suoi bagagli, con grande sofferenza ha voltato le spalle alla Chiesa di San Nicola che lo ha visto arrivare giovane prete con tanto entusiasmo e tanta voglia di fare, con amarezza ha ripensato alla sua lunga vita sacerdotale a Macchiagodena sporcata dalla perfidia e dalla malvagità di pochi loschi individui e con dispiacere ha lasciato il “Villaggio San Nicola” ricreato dal nulla con tanto sacrificio.

Che brutto mondo quello in cui la fede viene soppiantata dagli interessi, quello dove l’amore per il prossimo e la comprensione lascia il posto all’invidia e alla meschinità, quello dove la sincerità e la verità vengono spazzate via dalle ipocrisie e dalle falsità….

Ma alla fine, il risultato di tutta questa vicenda, avvenuta nel completo silenzio dell’attuale Amministrazione Comunale, sapete qual è? Don Franco, anche se con tanto rammarico, finalmente potrà godere di un meritato riposo mentale lontano da tutte quelle persone che lo hanno pugnalato e Macchiagodena continuerà ad essere sempre più divisa: basti pensare che nella piccola frazione dell’Incoronata, durante le festività, ci sono stati ben due alberi di natale a distanza di pochi metri l’uno dall’altro (tanto per rendere bene l’idea di quanto anzidetto).

Macchiagodena e’ ora di svegliarti, hai toccato il fondo!!!!

Si confida che il nuovo parroco, di cui tutta Macchiagodena gioisce, abbia la forza ed il coraggio di affrontare una Comunità “tanto difficile e piena di contraddizioni”, nella speranza che un giorno non gli sia riservato lo stesso trattamento ricevuto da Don Franco.

Don Fabio Di Tommaso buon lavoro e buona fortuna!

Si conclude questa lettera triste e, a tratti agghiacciante, con un passo tratto dal libro dei proverbi: “La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio mentre egli benedice la dimora dei giusti”.