Piano rom. Campidoglio, Rossi: “Con nostro Piano Rom chiusi già diversi campi”
5 Giugno 2021(PressMoliLaz) Roma, 05 giu 21 “Quello che l’Associazione 21 luglio presenta come il piano che permetterà di superare e chiudere i campi rom si basa su una metodologia, come quella del Romact, che seppure funziona in altri paesi europei, in Italia non ha avuto successo ed è del tutto inattuabile a Roma. Gli incontri tra associazioni, stakeholder, rappresentanti dei campi e gruppi locali, previsti dal programma, hanno portato a scarsi risultati. Lo dimostra il fatto che il progetto, partito nel 2014 nelle grandi città italiane, è poi stato progressivamente interrotto. Dal 2016, infatti, il progetto Romact è presente esclusivamente in quattro piccole città italiane (Agropoli, Garbagnate Milanese, Prato e Trento) le cui dimensioni rendono evidente che non possa essere replicato nella Capitale.
La forza metodologica del nostro piano rom, invece, è l’approccio uno a uno. La progressiva inclusione degli abitanti dei campi verso occupazioni lavorative e abitazioni decenti, infatti, è solo ed esclusivamente il risultato del costante lavoro che questa Amministrazione sta portando avanti da 5 anni. È il frutto dei numerosi colloqui che i funzionari dell’Ufficio Rom Sinti e Caminanti svolgono quotidianamente come strumento motivazionale e di riflessione per un gruppo di persone che per anni ha subito solo interventi di contenimento, puramente assistenziali.
Inoltre ricordo che il Piano di superamento e chiusura dei campi Rom che l’attuale amministrazione capitolina sta portando avanti, al contrario di quanto afferma Carlo Stasolla, sta mostrando risultati concreti. Sono infatti già stati chiusi tre campi – Schiavonetti, Camping River e Foro Italico – abbiamo sgomberato una parte importante del campo di Castel Romano, mentre i campi di Barbuta e Monachina hanno visto una riduzione delle presenze di oltre il 70%”. Così in una nota la delegata all’inclusione, Monica Rossi.