Sanità: Nola (M5S), caso Gemelli punta dell’iceberg 'A Venafro ancora si attende l'attivazione della Rsa"
5 Settembre 2022(PressMoliLaz) Campobasso, 05 set 22 “Il rischio chiusura dell’unico centro di Radioterapia presente in regione, fa rabbrividire a conferma di un andamento che penalizza le fasce più deboli e indifese, ma problemi seri al Gemelli si registrano anche per il servizio di Cardiochirurgia.
L’ultima vicenda è solo la punta dell’iceberg di un comparto che vive un tracollo inarrestabile”.
A denunciarlo è il portavoce del M5S in Consiglio regionale, Vittorio Nola, che ricorda come “Venafro e il suo hinterland ancora attendono i 40 posti della Rsa e i 10 per i malati di Alzheimer come promessi e inaugurati, senza mai essere attivati, da Donato Toma”.
“Non esente da responsabilità il centrosinistra – spiega Nola – che dopo aver governato in maniera pessima il Molise, tenta disperatamente di cambiare volto, spinto a farlo per raccattare voti alle prossime elezioni politiche.
Dal canto nostro sono anni, dall’insediamento in Consiglio regionale, che denunciamo nefandezze inaudite e portiamo sui tavoli proposte concrete per invertire il trend. A riguardo non posso non ricordare quanto accade per il Santissimo Rosario di Venafro, ospedale di confine dove ad ogni scadenza elettorale tornano a farsi vivi candidati e presidente di Regione accompagnati e sponsorizzati dal sindaco della città. Peccato che la struttura, al pari di quelle di Larino, dove da un anno è chiusa la camera iperbarica per mancanza di personale, Termoli, Isernia e Agnone versa in condizioni disarmanti senza una prospettiva futura in fatto di programmazione, termine sconosciuto all’esecutivo Toma. Scomparso dall’agenda politica il reparto Covid del Cardarelli di Campobasso”.
“Così, mentre per il Santissimo Rosario si acceleravano le pratiche per rendere operativo il decreto n.27 del 19/05/2016 – sottolinea – che prevedeva l’attivazione dell’ospedale territoriale di Comunità con la disattivazione del Pronto soccorso e l’assistenza ospedaliera per acuzie, da rimarcare il silenzio assordante sulla mia proposta di attivare un Punto di primo intervento. Un servizio che come accade per altre Case della salute, avrebbe potuto sopperire ai pesanti tagli messi in atto dal decreto che contestualmente considerava la necessità di ridefinire la rete ospedaliera”.