Diritti dell’infanzia, la riflessione del presidente Toma
20 Novembre 2018(PressMoliLaz) Campobasso, 20 nov. Si riporta quanto seghe: «Quale significato assume oggi la celebrazione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a distanza di ventinove anni dall’approvazione della Convenzione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni unite? Concetti quali “non discriminazione”, “superiore interesse del minore”, “diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo”, “rispetto per le opinioni del minore” sono sacrosante enunciazioni di principio rimaste tali oppure fatti in essere? Un primo dato che si pone all’evidenza è l’esistenza di Paesi che non si sono ancora espressi sulla Convenzione dell’ONU. In qualche caso c’è stata solo la firma ma non la ratifica, in altri manca proprio l’adesione. Altra considerazione. Quando si parla di violazione dei diritti dei minori, di solito siamo portati a circoscrivere il fenomeno a quei Paesi che riteniamo non essere al passo con l’affermazione della democrazia e della tutela della persona. Invece, non è così. Un recente rapporto pubblicato da Save the Children rivela, attraverso eloquenti immagini, che emarginazione e miseria sono presenti nelle periferie di alcune grandi città italiane e che esiste un netto divario in termini di diritto dell’infanzia a seconda delle zone in cui i bambini crescono. Sono d’accordo con Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, quando afferma che “rimettere i bambini al centro significa andare a vedere realmente dove e come vivono, combattere gli squilibri sociali e le disuguaglianze”.