Rete Ambientalista cerca editore per pubblicare libro I proventi della vendita saranno devoluti alla LILT per la ricerca del mesetelioma
2 Novembre 2022(PressMoliLaz.) Campobasso,02 Nov. 22 Si cerca un Editore al quale offrire la stampa dei nostri libri. In particolare del libro “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.
I due volumi sono già pronti per la stampa, come impaginazione e grafica. Noi rinunciamo ai diritti d’autore, l’unica condizione è una sottoscrizione dell’Editore a favore della LILT per la Ricerca della cura del mesotelioma.
Il primo volume è stato stampato a nostre spese, in tre edizioni, per 3mila copie: il ricavato (come per tutti i nostri libri) è stato interamente devoluto per la Ricerca di Casale Monferrato. Oggi abbiamo esaurito sia le copie sia le nostre finanze per la ristampa.
Il secondo volume è stato appena impaginato, mai stampato.
l primo volume, in 518 pagine, affronta come temi “Ambiente e salute nella morsa tra Giustizia e Movimenti. La Giustizia in campo ambientale è impossibile? La sconfitta epocale dei Movimenti è irreversibile?”. Dunque prende le mosse dal tramonto del mito del Movimento operaio e dalla sua eredità politica e sociale, cioè si immerge nell’immenso ma disperso patrimonio civile dei Movimenti ecopacifisti composto da mille vertenze sul territorio: forza politica straordinaria e inespressa sempre sull’orlo di una sconfitta epocale, per approdare appunto alla fase storica caratterizzata dalla crisi dei Movimenti ecopacifisti in parallelo all’evoluzione della Giustizia che si è prontamente adeguata al nuovo clima politico e sociale, con sentenze (ivi analizzate) che hanno scandalizzato il mondo ecologista e aperto in Italia un vasto dibattito sulla Giustizia.
Il secondo volume, in 257 pagine, si completa con “I grandi processi del polo chimico di Spinetta Marengo (Alessandria). La catastrofe ambientale e sanitaria mai condannata per dolo”. E si conclude amaramente: “Questo libro documenta la giustizia dei padroni ad uso e consumo dei padroni. L’esercizio della giustizia nelle mani dei poteri economicamente dominanti; il potere economico del capitale che prevarica il potere legislativo e giudiziario. Nell’ambito dei processi ambientali, ad eccezione di poche Procure, i capi di imputazione sfuggono i reati di dolo, e ha spazio la magistratura giudicante a circoscriversi ai reati di colpa, che ineluttabilmente assolvono gli industriali “inconsapevoli” di aver ucciso, che si riducono a irrisorie pene ai sottoposti dirigenti ricompensati per questo rischio, che si prescrivono rapidi nei tempi interminabili dei processi, che si limitano a compatibili risarcimenti alle vittime previsti in budget, che scaricano gli enormi costi ambientali sulla collettività, che impolpano una gran massa di avvocati e consulenti, che nebulizzano contentini ad associazioni ed enti presunti parti civili, che narcotizzano l’opinione pubblica e che annichiliscono i movimenti di lotta”.
Una conclusione che non vorrebbe essere definitiva, e rimanda ad un terzo volume, work in progress, raccontando lo svolgimento e la conclusione dei nuovi processi gemelli di Solvay di Spinetta Marengo ad Alessandria e di Miteni di Trissino a Vicenza.