Morire di sport: Ucid protagonista in Parlamento
17 Aprile 2024
(PressMoliLaz) Campobasso, 17 Apr 24 Nel nostro Paese cresce sempre più il numero di persone che praticano attività sportiva. L’ultimo rapporto ISTAT dal titolo “Sport, attività fisica, sedentarietà” (dicembre 2022) fotografa una realtà territoriale che negli ultimi venti anni ha visto crescere in modo significativo il numero di praticanti attività fisico-sportiva nel tempo libero, passando dai circa 34 milioni nel 2000 ai circa 38,6 milioni nel 2021.
A tale dato si accompagna, purtroppo, quello relativo all’aumento delle morti improvvise nello sport che nella maggior parte dei casi interessano persone che praticano sport in forma amatoriale e in maggioranza i calciatori tra i 10 e i 20 anni, i ciclisti tra i 50 e i 60 anni, i podisti e chi fa fitness tra i 40 e i 50 anni. Si tratta di un fenomeno che ha dimensioni fortunatamente ridotte ma rispetto al quale è doveroso rivolgere attenzione. lo ha fatto la Sezione UCID Isernia-Molise, insieme ad UCID Nazionale e alla Commissione Sanità della stessa Associazione nel corso di un importante convegno a Spoleto agli inizi di maggio 2023.
Non si muore di sport, anzi, lo sport fa bene!! Il problema nasce quando sono presenti delle patologie congenite di difficile diagnosi in persone che praticano attività sportiva, o altre condizioni cliniche le più frequenti delle quali sono le cardiomiopatie, le anomalie di percorso delle coronarie e le anomalie aritmogeniche. L’UCID, in prima linea nella promozione del pensiero sociale della Chiesa, ha voluto promuovere il convegno di Spoleto nel solco dell’insegnamento della Chiesa che afferma la centralità del valore della persona umana e il riconoscimento della sua dignità. Papa Francesco in un discorso alla Federazione Italiana Tennis del maggio 2015 affermò: “La Chiesa si interessa di sport perché le sta a cuore l’uomo, tutto l’uomo, e riconosce che l’attività sportiva incide sulla formazione della persona, sulle relazioni, sulla spiritualità”.
Da qui è nato il motivo principale dell’evento di Spoleto sul tema delle morti improvvise nello sport, argomento che nella maggior parte dei casi interessa l’opinione pubblica in occasione di qualche evento che sale alla ribalta nazionale, ma che poi spesso viene lasciato nel dimenticatoio di una società sempre più distratta e individualista. Tuttavia, risulta evidente la necessità di dedicare la massima attenzione ad un fenomeno per il quale grazie ad un semplice screening può essere salvata la vita soprattutto di bambini e ragazzi. Diversi eminenti relatori si sono susseguiti in una due giorni di riflessioni sul tema.
A questo importante appuntamento non è mancato l’apporto dei due fratelli Nocenzi, Vittorio e Gianni uniti nell’arte musicale, fondatori del noto gruppo musicale italiano “Il Banco del Mutuo Soccorso” e nella condivisione di questa straordinaria iniziativa a cui hanno dedicato un concerto dal titolo: “Due Pianoforti, Una Sola Anima”.
L’iniziativa non si è esaurita con la conclusione del convegno e la pubblicazione degli atti, ma ha avuto un suo seguito in una attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e del legislatore nazionale affinché si producano misure che vadano nella direzione di un maggior controllo in via preventiva di tutti coloro che praticano, ancor di più se in forma amatoriale, attività sportiva.
A quasi un anno dall’evento di Spoleto, grazie ai preziosi atti del convegno e all’idea di promuovere il primo protocollo nazionale per la prevenzione del fenomeno delle morti improvvise, si è tenuto a Roma il 26 marzo scorso, presso la Galleria dei Presidenti di Montecitorio un incontro propedeutico ed interlocutorio a cui hanno partecipato l’On. Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico Sportiva italiana; il Dr. Luigi Gentile, Presidente della Commissione sanità UCID; l’On. Elisabetta Lancellotta – componente della 12a Commissione Camera dei Deputati e Consigliere nazionale del CONI; Don Antonio Mastantuono, Consulente Ecclesiastico UCID Nazionale; la Senatrice Elena Leonardi, Segretaria della Commissione Sanità del Senato della Repubblica; il Prof. Marco Pozzi, già Direttore del reparto di cardiologia e cardiochirurgia, cardiologia pediatrica ad Ancona, ricercatore nel campo della prevenzione delle morti improvvise; l’Ing. Agostino Francischelli, Presidente UCID Isernia-Molise, funzionario pubblico esperto in materia di progettazione, appalti ed esecuzione di opere pubbliche e l’Arch. Vincenzo Di Luozzo, Vice Presidente UCID Isernia-Molise, responsabile delle relazioni esterne della Gea Medica (Istituto Europeo di Riabilitazione) di Isernia. Assente giustificato Gianluca Galletti Presidente UCID Nazionale.
L’intento condiviso nell’incontro romano va nella direzione del coinvolgimento dei tre ministeri: Istruzione, Salute e Sport al fine di promuovere un documento che possa essere formalmente adottato in primis dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, per il coinvolgimento di tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado, al fine di applicare le regole della prevenzione stabilite nel protocollo emerso dal congresso di Spoleto e contemporaneamente acquisire i pareri favorevoli per l’avallo e l’applicazione pratica degli altri due Ministeri della Salute e dello Sport. Viatico fondamentale è la campagna informativa basata su un eloquente manifesto in cui si evincono i consigli a cui far riferimento per evitare le morti improvvise.
Si parte con un titolo emblematico: “Giovani atleti e salute del cuore”, evidenziando come l’arresto cardiaco improvviso (ACI), per quanto raro, è la prima causa di morte nei giovani atleti. I consigli utili nel manifesto si esplicano nell’informare gli allenatori/tecnici sportivi ed i medici dello sport, se ci sono state morti improvvise e inspiegabili in famiglia; si sottolinea come L’ACI colpisce spesso atleti che non sanno di avere problemi cardiaci e si verifica quando il cuore smette di battere.
Il manifesto consiglia di prestare attenzione a dei segnali di avvertimento durante e dopo l’esercizio che spaziano dallo svenimento alle vertigini, dal dolore al petto al fiato corto e ad eventuali convulsioni e di non esitare ad avvertire gli allenatori/tecnici sportivi di questi segnali. A curare l’importante protocollo e il relativo primo manifesto informativo è l’UCID, affiancata da personaggi di spicco del panorama scientifico nazionale e dai prestigiosi soggetti istituzionali riportati nel manifesto