Ortoflorovivaismo: le potenzialità del Molise Il futuro del verde in Italia: tra crescita e sfide. Il settore florovivaistico italiano vale oltre 3 miliardi di euro, ma quali sono le regioni più performanti e quali le potenzialità ancora inespresse?

29 Agosto 2024 0 Di

 

 

 

(PressMoliLaz) 29 Ago 24 Tra le regioni d’Italia che suggeriamo di attenzionare al comparto ortoflorovivaistico, spicca il Molise che si posiziona, per fatturato, in 19esima posizione, subito prima della Valle d’Aosta. Tra le due regioni, però, c’è lontanza non solo geografica, ma anche per costi dei terreni. Dettaglio non banale per chi fa impresa. Gli ettari di terreno dedicato al florovivaismo in Italia sono 45mila, a favore di circa 17mila imprese del settore, che si concentrano in Toscana e Lombardia, ma anche in Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria e in Campania, dove le imprese sono soprattutto specializzate nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

Il dato lo si evince dalla classifica firmata da MyPlant&Garden (la manifestazione fieristica che nel 2025 torna a Rho dal 19 al 21 febbraio) su dati Istat che mostra anche un dato assoluto, ovvero la vivacità del settore che malgrado le bizze del clima nel 2023 ha assicurato una produzione pari a 3 miliardi e 145 milioni di euro (il 4,7% delle produzioni agricole italiane). E allora perché il Molise, terra di grandi appezzamenti di terreno e tanta acqua non fa di più? Andrebbe anche a rinforzare il valore delle 8 Regioni che al Sud Italia, sempre secondo dati forniti da MyPlant&Garden, sfiorano i 740 milioni di valore (-0,6% dovuto soprattutto ai cali produttivi floricoli di Puglia e Campania, tra le regioni leader dell’area).

La Sicilia, pilastro produttivo del meridione, nonostante un calo dell’offerta vivaistica registra un complessivo +0,3%, attestandosi a 302,5 milioni di valore. Il verde si esporta facilmente Ottimo anche l’export: l’Italia rappresenta il 5,2% di piante e fiori esportati nel mondo.

La competizione rimane molto alta e anche la ricerca di nuove soluzioni per una coltivazione capace di rispondere adeguatamente alla crisi climatica – con i picchi di mancanza d’acqua oppure al suo contrario martoriata dalle alluvioni – e ai costi di gestione. Energia in primis. Ma anche nel settore delle coltivazioni spuntano le Cer, Comunità energetiche, per rispondere almeno in questo a una gestione più attenta dell’energia. I partner che i produttori di fiori e piante possono scegliere sono ormai diventati numerosi anche in Italia. In molti offrono la possibilità di acquistare impianti fotovoltaici con vari incentivi statali. Il resto lo fa la comunità in cui si è calata la propria attività economica.