L’Italia è una democrazia basata sulla pizza Le migliori pizzerie d'Italia secondo Gambero Rosso. Tra le più note c'è la gastronomia molisana

26 Settembre 2024 0 Di

 

 

 

 

 

 

(PressMoliLaz) 26 Set 24 Debutta la guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso: 96 Tre Spicchi, 16 Tre Rotelle e tante novità, con ben 116 nuovi ingressi su oltre 750 insegne censite, che spaziano tra pizze tonde, tradizionali, a degustazione, al trancio disegnando la geografia più autorevole della pizza in Italia, nessuna regione esclusa.

Racconta Pina Sozio, curatrice dell’edizione 2025 del volume dedicato alle migliori pizzerie italiane: “Che vitalità nella pizza italiana. Aperture su aperture, tanti giovani con voglia di emergere e di far emergere i propri territori. Tanto è sfidante e affascinante il terreno pizza che molti bravi chef hanno cominciato a cimentarsi con essa, affascinati sia dalla magia degli impasti, che dalla conquistata libertà nei condimenti. La vulgata del prodotto porta con sé, però, dei rischi di banalizzazione su larga scala. Nella nostra piccola selezione (750 pizzerie sulle oltre 183mila esistenti in Italia, secondo gli ultimi dati del CNA) non ci basta che si usino determinati prodotti noti (e magari non tutti insieme sulla stessa pizza!), così come non ci basta che si faccia quella ricetta o si usi la tecnica di moda. Noi ricerchiamo, e premiamo, chi fa un lavoro di coerenza, chi mette al centro la personalità, le idee, una visione di lungo periodo, anche a costo di non accarezzare il trend del momento e correre qualche rischio in più”.

I premi speciali

I Maestri dell’Impasto, con Gioiella, vede premiati due fuoriclasse:
Simone Padoan, I Tigli a San Bonifacio (VR) in Veneto
Giancarlo Casa de La Gatta Mangiona a Roma.

Pizzaiolo Emergente, con San Pellegrino e Acqua Panna: al giovane Lorenzo Prestia, fondatore di Grano Vivo a Pontedera (PI)

Ricerca e Innovazione, con Petra Molino Quaglia: a Premiata Fabbrica Pizza, laboratorio di idee di Bassano Del Grappa (VI)

Le Pizze dell’Anno, con Solania:
Al piatto:
Pizza piacentina di Chiere a Piacenza, rivisitazione del tortello piacentino.
Marinara cotta Cilentana di Baita Al Cotruzzo a Roccadaspide (Sa).
Sfincione Fenicio di Ozio Gastronomico a Palermo.
Al taglio:
Cardoncelli, Pomodori, Prezzemolo, Yogurt Di Bufala di Frumentario, Roma
La Schicculiata, della pizzeria Da Filomena a Castrovillari (Cs)
Pizza dolce:
Come Un Caffè Leccese, di Luppolo & Farina a Latiano (Br)
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Pizza e Territorio, con Levoni: a La Cruna del Lago, Lesina (FG)

Miglior Proposta di Bere Miscelato, con Bibite Sanpellegrino: a Elementi Cocktail &Pizza a Barberino Di Mugello (FI) e Prato.

Miglior Servizio di Sala, con Casolaro Hotellerie: a Bob Alchimia a spicchi a Montepaone (Cz)

Migliore Carta delle Bevande, con Krombacher: premiate due insegne
Il Corso a Bolzano
Sant’Isidoro Pizza & Bolle a Roma

Migliore carta dei dolci: ancora I Tigli a San Bonifacio (VR)

Il Molise

Nel suo piccolo, il Molise contribuisce con le sue tradizioni gastronomiche, l’uso del forno a legna e gli ingredienti locali a creare varianti di pizze rustiche e saporite. Lo dimostrano le 4 insegne in guida che si avvicinano quasi tutte all’eccellenza con i Due Spicchi, come:

Roberto Miele Pizzaiuolo a Campobasso: è un felice connubio tra Campania e Molise quello messo in piatto da Roberto Miele, pizzaiuolo di origini napoletane che lavora a un disco di tradizione partenopea (base sottile e scioglievole, cornicione alveolato, cottura in forno a legna) che viene poi farcito con prodotti di qualità che sono espressione sia della sua terra di nascita che di adozione.

Duepuntootto Pizzeria a Monteroduni (IS): Un disco di ispirazione partenopea – caratterizzato da grande leggerezza e digeribilità, cornicione ben alveolato e fragrante, cottura in forno – incontra i sapori del Molise nella proposta di Leonardo Cristinzio. Si spazia tra la Margherita, la Peperoduni (fior di latte molisano, riduzione di peperoni al forno, salsiccia fresca, provola affumicata, olive nere taggiasche) o la Marinara del pescatore.

Bas & Co a Pesche (IS) nel bellissimo paese arroccato su un costone di montagna, il locale propone, tra gli sfizi, il gustoso arancino, a base di orzo risottato. Sul versante pizza, lievitazione e maturazione di 100 ore a temperatura controllata, danno una tonda con un cornicione evidente, ben alveolato. La pizza è cotta con precisione e il pomodoro non risulta asciutto; all’assaggio presenta tutta la fragranza che deve avere il prodotto.

Rosso peperoncino Pizza & Altri a Termoli (CB): ha una bella dimestichezza con i lievitati la famiglia Forcella ma la pizza è oggi una delle punte di diamante della produzione. Una tonda in stile napoletano, leggera e digeribile, dal cornicione mediamente pronunciato, frutto di un’accorta cottura nel forno a legna. Molte le alternative fra i topping, con un’attenzione per le eccellenze locali.